Le spiagge più belle della Sardegna. Su Sirboni, la perla selvaggia d’Ogliastra
Sabbia chiara fine e mista a ciottoli, acqua trasparente e dall'azzurro cangiante, macchia mediterranea a incorniciare il tutto: ecco una delle perle d'Ogliastra, la spiaggia di Su Sirboni. Una tappa obbligata se si passa del tempo in Ogliastra e si vuole conoscere il lato più wild di questo splendido territorio.
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Sabbia chiara fine e mista a ciottoli, acqua trasparente e dall’azzurro cangiante, macchia mediterranea a incorniciare il tutto: ecco una delle perle d’Ogliastra, la spiaggia di Su Sirboni. Una tappa obbligata se si passa del tempo in Ogliastra e si vuole conoscere il lato più wild di questo splendido territorio.
COME ARRIVARE
Su Sirboni si trova in località Marina di Gairo ed è raggiungibile percorrendo la strada statale 125. Dopo Gairo, seguite l’indicazione “al mare” fino ai parcheggi, per poi raggiungere il lido a piedi.
SERVIZI
Piccolo parcheggio e pochi servizi. È una delle spiagge rimaste “selvagge” e questo è il suo punto di forza.

PH Domusdejanas
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Povertà non è reato: Cagliari abroga il divieto di bivacco

"Una città più giusta non si governa con i divieti, ma con l’ascolto": le parole di Davide Carta, capogruppo PD in Consiglio comunale a Cagliari.
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Una città davvero giusta non si costruisce a colpi di divieti, ma attraverso l’ascolto, la comprensione e politiche capaci di affrontare la complessità sociale. È questo il senso della decisione assunta mercoledì dal Consiglio comunale di Cagliari, che ha approvato una delibera definita da Davide Carta, capogruppo del Partito Democratico, «giusta, necessaria e profondamente politica, nel significato più alto del termine».
Con il voto dell’aula è stato infatti abrogato l’articolo 7 del Regolamento di Sicurezza e Polizia Urbana, quello che introduceva il divieto di bivacco e di accattonaggio. La proposta, presentata dal consigliere Matteo Massa e sottoscritta con convinzione da tutta la maggioranza consiliare, non nasce – sottolinea Carta – da una scelta ideologica, ma da una presa d’atto della realtà.
«Chi vive per strada – spiega – nella stragrande maggioranza dei casi non lo fa per una scelta libera, ma perché si trova in condizioni di fragilità estrema». Povertà assoluta, disturbi psichici, dipendenze, traumi e solitudine sono spesso le cause di una marginalità che non può essere affrontata con sanzioni, allontanamenti o provvedimenti repressivi. «Problemi sociali così complessi non si risolvono con i divieti», ribadisce il capogruppo dem.
Per l’amministrazione comunale, la sicurezza autentica non nasce dall’espulsione delle persone più fragili dagli spazi pubblici, ma dalla costruzione di relazioni, dall’ascolto e da un intervento sociale continuo. «Punire chi è già ai margini – afferma Carta – non rende una città più ordinata, la rende solo più ingiusta».
Il percorso intrapreso, inoltre, non parte da zero. Grazie al lavoro dell’assessora alle Politiche sociali Anna Puddu e dei servizi comunali, negli ultimi anni sono stati messi in campo numerosi interventi di sostegno alle persone senza dimora: attività di prossimità, accompagnamento, ascolto costante e una mappatura aggiornata delle situazioni di fragilità, per evitare che qualcuno resti invisibile. Un lavoro quotidiano e silenzioso, che raramente fa notizia ma che racconta chiaramente l’idea di città che l’amministrazione intende costruire.
Con l’abrogazione dell’articolo 7, il Consiglio comunale ha voluto affermare alcuni principi chiave: una città civile non criminalizza la povertà; una città giusta non confonde il decoro urbano con la rimozione del disagio; una città responsabile sceglie politiche sociali strutturate, non scorciatoie securitarie.
«Cagliari può e deve essere una città capace di tenere insieme diritti, sicurezza e dignità umana», conclude Davide Carta. «Mercoledì abbiamo compiuto un passo concreto in questa direzione».
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