Katia un’imprenditrice cagliaritana di successo, una donna impegnata che non aveva molto tempo a disposizione per allenarsi.

Da un po’ di mesi a questa parte, allenandosi tra i 20 e i 40 minuti a settimana, ha acquisito più forza muscolare e ha raggiunto una definizione muscolare evidente.

Ma come ha fatto a ottenere questi risultati in così poco tempo? Il merito, oltre ad alimentazione e stile di vita sani, è di un’innovativa tecnica di allenamento brevettata in Germania che Family Fitness ha portato in Sardegna nel 2018, l’EMS, acronimo di Elettro Mio Stimolazione.

«Si tratta di un metodo di allenamento che avvalendosi di un macchinario specifico e di tute apposite utilizza elettrodi per stimolare i muscoli durante l’allenamento – spiegano Giancarlo e Raffaella, titolari di Asd Family Fitness -. L’azione combinata degli esercizi e dell’attivazione dei muscoli tramite elettrodi consente di racchiudere in 20 minuti un’intera settimana di allenamento (4 ore di training classico)».

Come si svolgono gli allenamenti EMS? «Le sessioni di allenamento si tengono di fronte a un dispositivo collegato in modalità wireless (senza cavi) con la Biojacket, una tuta con 18 elettrodi integrati – raccontano i fondatori di Family Fitness -. Il personal trainer, sempre presente durante la seduta, imposta la tipologia di allenamento desiderato dall’atleta in base agli obiettivi da raggiungere, con una scheda pensata su misura. A quel punto iniziano i 20 minuti di esercizio, solitamente divisi tra riscaldamento, rafforzamento e parte metabolica. Gli hertz della stimolazione saranno più o meno forti a seconda che si voglia dimagrire, mettere massa, migliorare la resistenza o risolvere dei disturbi fisici».

L’EMS è infatti particolarmente indicato per correggere problemi posturali, trattare il mal di schiena o ripristinare il pavimento pelvico dopo la gravidanza. Il tutto senza sovraccaricare le articolazioni.

La vera rivoluzione di questa tecnica è l’enorme risparmio di tempo da dedicare all’attività fisica. In un’epoca dove è difficile trovare il tempo per mantenersi in forma districandosi tra impegni di lavoro e famiglia, sapere di poterlo fare in 20 o 40 minuti alla settimana è molto incoraggiante. Le sedute consigliate sono infatti una o massimo due alla settimana, proprio perché la stimolazione combinata mantiene il metabolismo attivo per molte ore dopo l’allenamento grazie al prolungamento della fase di “consumo di ossigeno in eccesso post-allenamento” (la cosiddetta fase “EPOC”). Secondo alcuni studi dopo un allenamento EMS questa fase si attesta mediamente tra le 48 e le 54 ore e potenzialmente fino a 72 ore (caso non replicato). Basti pensare che un allenamento intenso con i pesi presenta una fase Epoc di 24 ore.

Family Fitness, che possiede tutte le certificazioni mondiali riconosciute dall’Accademia tedesca per l’utilizzo del metodo EMS (nonostante in Italia non sia ancora obbligatorio) organizza sedute singole o di coppia nell’intimo studio di via Milano o nello stabilimento del Lido al Poetto. Inoltre è possibile strutturare allenamenti in qualsiasi luogo, anche a domicilio grazie a un’ampia strumentazione.

Nella lunga e appassionante saga del detective più famoso della storia del cinema c’è un capitolo che vede la Sardegna protagonista.

“La spia che mi amava” (“The spy who loved me”), decimo film di James Bond uscito nel 1977, fu largamente ambientato nell’Isola.

Indimenticabile la scena in cui lo 007 interpretato da Roger Moore attende nel porto di Palau una splendida auto sportiva inglese, la Lotus Esprit bianca dotata di armi e meccanismi autodifensivi che all’occasione si trasforma in sommergibile.

In compagnia dell’agente segreto l’ex nemica Anya (Barbara Bach), che poi diventerà l’amante dell’affascinante spia inglese.

L’auto è protagonista anche di una avvincente scena di inseguimento girata nelle curve del promontorio di Capo Caccia, ad Alghero.