Al Festival Red Valley si esibirà Blanco.

L’evento musicale, nato nel 2015 ad Arbatax che ha avuto come teatro le Rocce Rosse, e dalla prossima estate in Gallura – salvo clamorosi colpi di scena – sarà organizzato tra il 12 e 15 agosto prossimi.

Ancora non è stato fatto nessun annuncio ufficiale, ma il Red Valley diventato in pochi anni una delle manifestazioni più importanti nel suo genere, saluterebbe l’Ogliastra “nell’ottica di far crescere il festival”, come hanno dichiarato gli organizzatori in una recente intervista a Vistanet.

Intanto arriva però un indizio importante sul fatto che la decisione definitiva sul trasloco a Olbia, sia stata già presa dai componenti dell’agenzia Magma Event.

A fornirlo è il cantante Blanco, l’ultimo vincitore di Sanremo con il brano Brividi – in coppia con Mahmood – che ha annunciato sui social la sua partecipazione al Red Valley nella città gallurese.

La notizia è stata poi confermata sui profili social dell’organizzazione, che ha annunciato la partecipazione dell’artista.

L’artista – al secolo Riccardo Fabbriconi – lo ha svelato attraverso  una storia postata sul suo profilo Instagram, dove appare l’immagine delle date del suo “Blu Celeste tour” tra cui quella di Olbia.

Questo appuntamento in Sardegna è stato inserito recentemente – insieme a quello dell’Ippodromo di San Siro a Milano -, dopo che le altre tappe sono già andate “sold out”, visto anche l’onda del successo della kermesse sanremese.

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.