COSA FA DAVVERO LA DIFFERENZA NEL PROCESSO DI CRESCITA E CAMBIAMENTO

A cura di Andrea Podda – CEO & FOUNDER di Mab & co.

In questo articolo condividerò con te un aspetto fondamentale della crescita come individuo e come imprenditore: IL CAMBIAMENTO.

Il Cambiamento è un processo davvero infinito e che si porta dietro momenti e punti di svolta che ci portano ad avanzare rapidamente verso le nostre mete, altre volte ci presenta momenti di arresto e rallentamento.

Sapere come gestire il cambiamento in azienda, come comunicare, come fare marketing, come gestire le
persone è un’abilità. Conoscere il modo di farlo è solo la via, il know how operativo. La differenza non la farà il nostro grado di conoscenza dei processi e delle procedure che compongono il cambiamento, nella vita privata come in azienda, bensì il valore dell’intenzione e dell’etica che ci mettiamo al suo interno.

Se da una parte sono cosciente che più grande sarà la tua visione e più saranno le resistenze che
incontrerai, sono anche convinto del fatto che più la tua meta sarà elevata e nobile, tanto più i tuoi sforzi
finiranno per attirare in tuo aiuto persone di valore che ti aiuteranno a raggiungerla.

La realtà che viviamo e i cambiamenti che sperimentiamo devono andare verso una crescita del nostro
benessere e della nostra efficienza. Ciò che ci allontana da questo risultato è fortemente legato al concetto di allineamento etico nella condotta quotidiana.

Andrea Podda – Mab & co.

L’etica, termine italiano che si rifà all’antica parola greca èthos , si occupa di base dell’allineamento della persona con i suoi valori. Ciò che in queste ultime battute mi interessa trasferirti è il fatto che un individuo si sente davvero efficiente solo quando le azioni che mette in campo quotidianamente sono l’esatta estensione dei suoi VALORI e delle sue IDEE.

Allineare le azioni ai valori porta ad uno stato di efficacia ed efficienza massime. Viceversa finiremo per trovarci in un caso di disallineamento tutte le volte che iniziamo, per un motivo o per un altro, a compiere azioni che violino i nostri valori o, più semplicemente, non facendo ciò che in fondo in
fondo sappiamo essere giusto fare.

Voglio farti un esempio: tu sei probabilmente d’accordo sul fatto che sarebbe giusto e appropriato elogiare il buon lavoro di un tuo collaboratore, ma, alla prova dei fatti, nove volte su dieci dai per scontato il suo risultato e non esprimi alcun apprezzamento!

Anche in questo caso le azioni che hai messo in campo non sono allineate con ciò che le tue idee e i tuoi
valori dicono che sarebbe giusto fare!

Andrea Podda – Mab & co.

Un altro esempio potrebbe essere relativo alla gestione di un cliente. Tutti e due condividiamo sicuramente il fatto che il rispetto degli accordi stipulati tra la parti sono fondamentali e ne garantiscono il rapporto. Se però ti accorgi che il cliente ha versato erroneamente 1000 euro in più sul tuo conto corrente, potrebbe capitarti (magari in un momento di difficoltà) di far finta di nulla e pensare che in questo momento ti fa comodo cosi. Anche in questo caso le azioni che hai messo in campo non sono allineate con ciò che le tue idee e i tuoi valori dicono che sarebbe giusto fare!

Potrei farti centinaia di esempi, ma ciò che voglio trasferiti è che il mondo va quotidianamente avanti sulla base di micro azioni non etiche che portano il soggetto protagonista ad avvantaggiarsi apparentemente della situazione (vedi es. dei 1000 euro) ma in realtà il costo del disallineamento etico è decisamente maggiore di quella somma.

Un’azione non etica, nel business come nella vita privata, è metaforicamente come un assegno in bianco
emesso che prima o poi va all’incasso, presentato con una somma molto più alta di ciò che si immagina. Una persona che accumula azioni non etiche va lentamente verso il declino, a prescindere dalle giustificazioni che si da.

Riparti dall’etica e dai tuoi valori e il tuo percorso di cambiamento verso il successo non avrà limiti.

Andrea Podda

Nella notte di Capodanno in Sardegna, come racconta il blog “Contusu”, soprattutto in Barbagia, esisteva un’usanza molto diffusa, su giogu ‘e sos olzoso, che serviva a capire se due persone si volevano bene davvero e se la loro relazione sarebbe stata stabile anche nell’anno entrante.

Il gioco consisteva nel prendere una bacinella (o un secchio) e riempirla d’acqua. Una volta riempita si inizia a creare un mulinello con un dito. A quel punto si buttavano dentro due chicchi d’orzo a cui si davano i nomi delle persone di cui si voleva conoscere il futuro sentimentale. Dopo che i chicchi d’orzo avevano girato un bel po’ uno dei due di solito si fermava al lato e smetteva di girare. Se l’altro chicco d’orzo si fermava nello stesso punto poco dopo allora significava che le due persone si volevano bene per davvero. Se invece il secondo chicco continuava a girare da solo o si fermava da un’altra parte significava che quell’amore sarebbe durato ben poco, difficilmente oltre la fine dell’anno che stava per cominciare.

Questa tradizione viene raccontata benissimo anche da Grazia Deledda, nella novella “L’ospite”. Ecco il brano in cui la racconta:

È un’usanza sarda dell’ultima notte dell’anno. Si mettono entro l’acqua due granelli d’orzo e si smuove un po’ il liquido elemento per farli camminare. I chicchi d’orzo rappresentano due innamorati, a cui talvolta si aggiunge un terzo, uomo o donna, che rende più interessante le avventure della strana navigazione…

I due granelli facevano delle pazze giravolte: si allontanavano, si avvicinavano, tornavano a dividersi; ma infine ripresero il corso normale. E lei tornò a fuggire; un momento si arrestò, attese, e parve aver un colloquio con lui, a rispettosa distanza; poi scappò di nuovo…

Petrina soffiò nuovamente: una tempesta si scatenò nell’acqua rossa, che scintillava riflettendo i lumi, e tra i gridi e le proteste dei bambini e di Margherita, Boly calò a fondo, e Antonio corse pazzamente e baciò Margherita, stringendosi appassionatamente a lei.