Accadde oggi: 30 novembre 1979, esce l’album The Wall, capolavoro dei Pink Floyd

Il capolavoro del gruppo inglese è uscito il 30 Novembre del 1979. Si tratta di un'opera rock incentrata sulla storia di un personaggio fittizio: una rockstar di nome Pink che, a causa di una serie di traumi psicologici, arriva a costruirsi un "muro" mentale attorno ai propri sentimenti dietro al quale si isola. Il successo fu enorme: si tratta di uno degli album doppi più venduti nella storia. Ma ancora tanti muri dividono il pianeta.
Il capolavoro del gruppo inglese è uscito il 30 Novembre del 1979.
Si tratta di un’opera rock incentrata sulla storia di un personaggio fittizio: una rockstar di nome Pink che, a causa di una serie di traumi psicologici, arriva a costruirsi un “muro” mentale attorno ai propri sentimenti dietro al quale si isola. I disagi, soprattutto infantili, che portano Pink a questa scelta drammatica sono la morte del padre verso la fine della seconda guerra mondiale, la madre iperprotettiva, gli insegnanti scolastici eccessivamente autoritari ed avvezzi alle punizioni corporali e i tradimenti della moglie.
Il brano simbolo del disco è Another brick in the wall, il brano in cui il coro di bambini chiede agli insegnanti di lasciare stare i ragazzi da soli, di non indottrinarli.
Il successo fu enorme: si tratta di uno degli album doppi più venduti nella storia.
Nel 1982 uscirà il film del regista Alan Parker, Pink Floyd The Wall, con Bob Geldof nei panni del protagonista. Dieci anni dopo la sua realizzazione, The Wall divenne un simbolo: Waters fu chiamato a Berlino, un anno dopo la caduta del Muro, a suonare il suo album. Ma ancora tanti muri dividono il pianeta.

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Pensate che la città più antica d’Italia sia Roma? Vi sbagliate! Si trova in Sardegna: ecco dove

La prova di questa antichissima presenza? Un’anfora, un reperto che parla e che racconta di una città viva, organizzata, già profondamente connessa con il mondo esterno, quando Roma non era ancora stata fondata
Quando si parla di città antiche, quasi tutti pensano subito a Roma. Fondata – secondo la tradizione – nel 753 a.C., la Capitale viene spesso celebrata come la “madre” di tutte le città italiane. Eppure, c’è un angolo di Sardegna che ha una storia ben più antica.
Bisogna viaggiare verso il profondo sud-ovest dell’isola, sull’isola di Sant’Antioco, per scoprire una città che esisteva prima ancora che Roma fosse solo un’idea: l’antica Sulky.
Siamo nel IX secolo avanti Cristo. I Fenici, grandi navigatori e commercianti, scelgono questo lembo di terra proteso nel Mediterraneo per fondare un importante insediamento. Non lo fecero a caso: Sulky era un punto strategico per gli scambi con l’Oriente e rappresentava un approdo sicuro nel cuore del Mare Nostrum.
La prova di questa antichissima presenza? Un’anfora, ritrovata proprio nel comune di Sant’Antioco, e datata con certezza all’800 a.C. Un reperto che parla, che racconta di una città viva, organizzata, già profondamente connessa con il mondo esterno, quando Roma non era ancora stata fondata.
Pensate: mentre sulle coste laziali ancora regnavano il silenzio e le paludi, a Sulky c’erano strade ortogonali, case costruite in pietra e mattoni d’argilla cruda, artigiani all’opera e mercanti che arrivavano da lontano.
E non è solo l’anfora a dircelo. A partire dagli anni ’80, gli archeologi Paolo Bernardini e Carlo Tronchetti hanno scavato nell’area chiamata Cronicario, accanto all’ospizio per anziani, trovando resti che raccontano tre epoche sovrapposte: fenicia, punica e infine romana. Oggetti in terracotta, ceramiche finissime, strutture urbane ben definite: tutto parla di una città che aveva già una sua identità forte secoli prima della nascita della democrazia ateniese.
Insomma, mentre a Roma si dibatteva su quale data scegliere per la sua fondazione (sì, perché anche quella fu una scelta politica!), a Sant’Antioco si commerciava già con Tiro e con Cipro.

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