Nelle scuole sarde i tamponi “fai da te”: una nuova arma contro il Covid, i ragazzi protagonisti
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I tamponi salivari molecolari, da non confondere con quelli antigienici, saranno somministrati a circa duemila alunni delle scuole di tutta l’Isola. 16 scuole nell’area metropolitana di Cagliari con 600 studenti coinvolti,
Da oggi la Sardegna ha un alleato in più nella lotta al Coronavirus. Si tratta dei tamponi salivari molecolari che nelle prossime settimane saranno distribuiti nelle scuole primarie e secondarie di primo grado – quindi elementari e medie – che hanno aderito al monitoraggio promosso dal governo e dalla struttura commissariale, sotto la regia del Corsa (Centrale operativa regionale della Sardegna), la collaborazione delle Aziende ospedaliero-universitarie di Cagliari e Sassari, del Servizio promozione della salute dell’Assessorato della Sanità, i Servizi Siso (Igiene Pubblica ) di ATS e dell’Ufficio Scolastico Regionale.
“Un’arma in più nella lotta al Covid, dice il Presidente della Regione Christian Solinas, che ci consentirà di individuare con immediatezza i casi tra i giovanissimi e intervenire tempestivamente evitando la nascita di nuovi focolai. Sono particolarmente soddisfatto, dice ancora il Presidente Solinas, del coinvolgimento dei ragazzi delle nostre scuole, confidando come sempre nella loro responsabilità e nella loro generosa adesione e partecipazione”.
“Il monitoraggio, dice l’assessore della Sanità Mario Nieddu, sarà importante per garantire ancora maggiore sicurezza alle scuole. La fascia è quella sino ai 14 anni, non è stata scelta a caso: riguarda in particolare quella parte di popolazione che perlopiù non è stata coinvolta nella campagna vaccinale e per la quale è dunque fondamentale lo screening”.
I tamponi salivari molecolari, da non confondere con quelli antigienici, saranno somministrati a circa duemila alunni delle scuole di tutta l’Isola in 73 scuole: 16 scuole nell’area metropolitana di Cagliari con 600 studenti coinvolti, 25 a Carbonia-Iglesias con 160 alunni, 3 nel Medio Campidano per un totale di 135 studenti, a Nuoro saranno 210 i ragazzi monitorati in 5 istituti, 80 in Ogliastra (4 istituti), 250 a Olbia (9 scuole), 210 a Oristano (2 istituti) e 460 alunni a Sassari (9 scuole).
La particolarità dei tamponi salivari molecolari (non acquistabili al momento nelle farmacie) è l’estrema facilità di utilizzo, tanto da essere stati definiti “tamponi lecca-lecca”. “A differenza degli altri tamponi – spiega Ferdinando Coghe, direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari – hanno un altissimo tasso di precisione paragonabile ai tamponi molecolari rino-faringei”.
Con l’aiuto di un video tutorial (prodotto dal Servizio Comunicazione e Relazioni esterne dall’Aou di Cagliari) gli studenti – con la supervisione delle loro famiglie – potranno autosomministrarsi a casa il tampone, riportandolo poi scuola. Sarà poi il Corsa a coordinare il ritiro dei campioni che saranno analizzati nei due laboratori di riferimento della Sardegna: l’Aou di Cagliari e l’Aou di Sassari.
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Accadde oggi: 15 giugno 1997, a Napoli il Cagliari perde lo spareggio per la A contro il Piacenza
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Sono passati 24 anni da quel maledetto 15 giugno (all'interno il VIDEO della partita)
Ci sono sconfitte che non si dimenticano. Quella dei rossoblù contro il Piacenza al San Paolo di Napoli è una di quelle. Sono passati 24 anni da quel maledetto 15 giugno, ma ancora la sconfitta per tre a uno contro gli emiliani brucia nei ricordi dei tifosi sardi.
Doveva essere una festa, e invece fu un incubo. Dall’Isola ci fu un vero e proprio esodo di massa: in ventimila decisero di seguire la squadra di Mazzone che conquistò la possibilità di giocarsi la permanenza in Serie A al termine di una rimonta sul Piacenza che ebbe dell’incredibile.
Che gli dei del calcio avrebbero voltato le spalle a Tovalieri e compagni fu chiaro fin dall’arrivo dei tifosi sardi a Napoli. Una vera e propria guerriglia urbana, sassi e bottiglie contro i pullman che trasportavano i sostenitori rossoblù allo stadio da parte degli ultras partenopei, che quel giorno scelsero di schierarsi a fianco dei piacentini dando vita ad una rivalità che dura ancora oggi. Non si trattò soltanto di scontri fra hooligans made in Italy, ma di agguati veri e propri ai danni di famiglie e tifosi pacifici provenienti dalla Sardegna.
I novanta minuti, poi, furono il coltello nella piaga, il sale nelle ferite di quella brutta mattinata. L’incubo della retrocessione diventò realtà. Una sconfitta senza appello, con una buona dose di sfortuna e un Taibi, allora fra i pali del Piacenza, che quel giorno sembrava insuperabile.
La gara terminò tre a uno per il Piacenza. Al vantaggio dopo solo sette minuti del “toro di Sora” Luiso, seguì il raddoppio al 39′ su una sfortunata deviazione di Berretta sulla violenta punizione dell’ex Piovani. Il Cagliari entrò in bambola dopo il due a zero, e due minuti dopo fu il portiere rossoblù Sterchele a tenere accesa la speranza parando un rigore a Valtolina.
Nella ripresa, un boato proveniente dalla curva dei tifosi del Cagliari accompagnò le speranza di rimonta, riaccese dal gol del “Cobra” Tovalieri che riapre la partita. Il Cagliari, anziché trovare le forze per agguantare il pari e aggrapparsi con le unghie alla Serie A, si spegne, stremato dal caldo e dallo sforzo. Il colpo del ko fu ancora di Luiso a pochi minuti dal termine.
Una giornata da dimenticare ma che nessuno ha dimenticato, e l’immagine di Tovalieri, inginocchiato in lacrime davanti alla curva dei tifosi rossoblù, fu l’emblema di quella triste giornata.
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