Lo sapevate? La casa dei fratelli Pintor a Cagliari crollò a causa di un tunnel sciagurato
Un tempo in via Fiume a Cagliari, dietro il viale Buon Cammino, esistevano due palazzi. In uno di questi vissero i fratelli Luigi e Giaime Pintor, grandi giornalisti, scrittori e antifascisti. Scoprite dove si trovavano queste abitazioni e perché crollarono. Come scrisse Luigi Pintor nel suo libro "Servabo" (magnifico scritto che ricorda, tra le altre cose, una Cagliari che non esiste più) da quelle case si poteva godere di un panorama magnifico.
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Lo sapevate? La casa dei fratelli Pintor a Cagliari crollò a causa di un tunnel sciagurato.
Un tempo in via Fiume a Cagliari, dietro il viale Buon Cammino, esistevano due palazzi. In uno di questi vissero i fratelli Luigi e Giaime Pintor, grandi giornalisti, scrittori e antifascisti. Scoprite dove si trovavano queste abitazioni e perché crollarono.
In questa foto, risalente al 1931, si nota la casa di via Fiume (dietro il viale Buon Cammino). Attualmente i due palazzi non esistono più dopo il tentativo sciagurato di costruzione di un tunnel che unisse Villanova e Stampace e dopo i bombardamenti del 1943. Nello spazio della casa crollata c’è un parcheggio, proprio alla fine di via Porcell. Semicoperta da rampicanti una targa sistemata nel 1985 dagli Amici del Libro e dal Comune di Cagliari ricorda che lì visse Giaime Pintor.
Come scrisse Luigi Pintor nel suo libro “Servabo” (magnifico scritto che ricorda, tra le altre cose, una Cagliari che non esiste più) da quelle case si poteva godere di un panorama magnifico.
Negli anni Trenta fu varato un piano regolatore che prevedeva la realizzazione di una lunga galleria che collegasse il quartiere di Stampace a quello di Villanova.
Era prevista la realizzazione di una galleria lunga circa 400 metri (alta 8 e larga 16): l’ingresso a Stampace sarebbe stato sistemato all’imboccatura del fossato di San Guglielmo (dove ora c’è il campus universitario al posto della clinica Aresu), mentre lo sbocco sarebbe stata costruito in una piazza da realizzarsi tra via Macomer e via Ozieri a Villanova (inizialmente in via San Rocco).
I lavori cominciarono nel 1941: si andò avanti per circa trenta metri poi, un po’ per problemi di stabilità (alcune cariche di dinamite lesionarono diversi palazzi tra via Fiume e via Porcell che poi vennero abbattuti), un po’ per lo scoppio della Guerra, furono interrotti. Non furono riproposti nemmeno nel piano di ricostruzione del 1947, nonostante la galleria fosse prevista.
Il costo previsto fu inizialmente di oltre 4 milioni di lire: attraverso la galleria sarebbero passati mezzi pesanti, macchine e pedoni. Non se ne fece nulla. Fortunatamente, perché in quell’area si trovano diverse cavità e la struttura sarebbe stata soggetta a ulteriori crolli e frane. Ma puntualmente, ogni tanto, tanto qualche politico ritira fuori questo vecchio progetto..
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Partecipò a Canzonissima, al Festivalbar classificandosi terza e nel 1968 debuttò al Festival di Sanremo in coppia con Ornella Vanoni, con il brano Casa bianca che vendette 500.000 copie. La partecipazione a Sanremo le spalancò anche le porte del panorama musicale internazionale. In quegli anni, tra la fine degli anni Sessanta e Settanta partecipò a numerose manifestazioni canore, ottenne grande successo, ma presagendo l’esaurirsi della propria stagione canora pensò di dedicarsi al teatro. Dotata di particolare sensibilità, Marisa Sannia amava la musica, la poesia e la lingua sarda e questa sua passione la portò negli anni successivi ad avvicinarsi ai poeti sardi Francesco Masala, Antonio Casula e Antonio Canu sui testi dei quali elaborò melodie che diedero vita ai suoi capolavori: “Sa oghe de su entu e su mare”, “Melagranada”, “Nanas e janas” che si avvarranno anche della collaborazione dell’artistica di Maria Lai.


