Cagliari, primi lavori in via Roma: la città pronta ad avere la sua nuova passeggiata scoperta
Tra poco più di un mese, dunque, o forse qualcosa di più, ma comunque entro il 2021, Cagliari sarà pronta a riavere la sua passeggiata scoperta, così come in passato.
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45 giorni di lavoro e Cagliari, salvo imprevisti, avrà la sua passeggiata scoperta, con la riqualificazione della corsia centrale della via Roma, attualmente impegnata da automobili, panchine, cartelloni pubblicitari e panchine.
Prime ore di lavoro. Già da ieri, infatti, lunedì 4 ottobre, operai in azione per dare un volto nuovo alla città, secondo il progetto dell’archistar Stefano Boeri. E sui parcheggi, i residenti della Marina attendono avvisi ufficiali da parte dell’Autorità portuale e delle ferrovie per la concessione degli stalli al porto e alla stazione.
Al lavoro, anche, sul transito nella via Roma, ovviamente in una corsia a parte, della metropolitana leggera: i grandi “cubi” di cemento, per l’alta tensione che alimenterà il mezzo, sono già diversi e disseminati.
Tra poco più di un mese, dunque, o forse qualcosa di più, ma comunque entro il 2021, Cagliari sarà pronta a riavere la sua passeggiata scoperta, così come in passato. Un bitume colorato coprirà la fascia centrale e la nuova area potrebbe prepararsi a ospitare eventi o spettacoli: e ovviamente sane e gradite passeggiate.
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Da Tortolì a Selargius: festa grande per il nuovo centenario sardo Enrico Aragoni

Ogni incontro con lui è stato una lezione di stile, umanità e lucidità. A lui i nostri auguri più sinceri per i suoi 100 anni!
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Selargius ha celebrato con gioia e partecipazione i 100 anni di Enrico Aragoni, che ha spento le sue cento candeline circondato dall’affetto della famiglia, degli amici di una vita e delle istituzioni.
La mattinata si è aperta con la messa celebrata da Don Giacomo, della parrocchia di Don Bosco a Selargius. Un momento sentito e partecipato, impreziosito dalla presenza di Tonino Melis, presidente del Consiglio comunale di Selargius e grande amico di Enrico.
Subito dopo, spazio agli auguri e ai sorrisi, con la presenza del sindaco di Tortolì Marcello Ladu e della vice sindaca di Selargius Gabriella Mameli, a testimonianza di un legame forte tra territori e comunità. Particolarmente emozionante la consegna della targa da parte di Roberto Pili, presidente dell’Associazione Mondiale della Longevità, che ha voluto rendere omaggio a una vita lunga un secolo, vissuta con passione, lavoro e umanità.
Enrico Aragoni, come ci raccontano i figli, era visibilmente commosso e felice. Felice di vedere attorno a sé tante persone care, felice di sentirsi circondato da un affetto sincero costruito nel tempo. Tra gli abbracci più belli, quello con il cugino e amico d’infanzia Virgilio Laconca, arrivato da Tortolì: insieme, da ragazzi, andavano a caccia nello stagno di Tortolì, tra avventure semplici e ricordi che oggi fanno sorridere.
Accanto a lui, come sempre, la sua grande famiglia. Una famiglia che non è solo numerosa, ma profondamente unita. Enrico è per tutti un punto di riferimento solido e rassicurante: un pilastro capace di ascoltare, consigliare e guidare con saggezza e misura, sempre con una parola giusta e uno sguardo attento.
Al suo fianco la moglie Anna Porrà, compagna di una vita e presenza costante, con cui due mesi fa ha festeggiato uno straordinario traguardo: 72 anni di matrimonio. Dalla loro unione sono nati tre figli – Paolo, Renata e Alessia – che hanno poi allargato la famiglia con nove nipoti – Alberto, Paolo, Nicola, Alessandra, Carlo, Mauro, Francesco, Anna Romana ed Eleonora – e due pronipoti, Cesare e Gregorio. Un intreccio di generazioni che ruota attorno a Enrico, esempio di equilibrio, autorevolezza e affetto.
Come abbiamo raccontato in passato, Enrico Aragoni è anche il simbolo di una Sardegna intraprendente. Gli anni della giovinezza li ha vissuti a Tortolì, dove ha mostrato fin da subito curiosità, determinazione e spirito d’iniziativa. Da ragazzo avviò un’attività artigianale per la produzione della varecchina, quando nell’Isola veniva ancora importata dal continente. Grazie ai contatti con l’Università di Cagliari riuscì a ottenere la composizione chimica necessaria, trasformando un’idea coraggiosa in un progetto concreto.
Negli anni, il suo talento imprenditoriale è cresciuto: è stato direttore della Masnata, ha fondato la Comochi e a Tortolì ha dato vita alla Comsarbe, azienda tuttora attiva e oggi guidata dal figlio Paolo e dal nipote Carlo.
Questa giornata, per figli e nipoti, rappresenta una fotografia viva di ciò che conta davvero: il tempo vissuto bene, le relazioni coltivate con cura, la capacità di lasciare un segno senza mai nuocere a nessuno. Tra Selargius e Tortolì, tra passato e presente, Enrico continua, in questo modo, a unire generazioni con il suo esempio: esserci sempre, con eleganza, buon senso e un sorriso pronto.
Ed è forse per questo che, guardandolo circondato dalla sua famiglia, la sensazione condivisa da tutti era una sola: quella di trovarsi davanti a una ricchezza che il tempo non può consumare.
Per la nostra redazione questo non è un articolo qualsiasi. In tante occasioni, nel corso degli anni, abbiamo avuto l’onore e il piacere di parlare con Enrico, di confrontarci con lui, di ascoltare i suoi racconti e i suoi consigli. Ogni incontro è stato una lezione di stile, umanità e lucidità. Raccontare oggi i suoi cento anni significa quindi anche dire grazie, con sincera riconoscenza, a un uomo che sa lasciare un segno profondo in tutti coloro che incontra.
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