Uno scatto bellissimo realizzato in Ogliastra e pubblicato sui social dall’Agenzia Regionale Forestas.

Nella fotografia, realizzata a Urzulei, è stato immortalato uno splendido esemplare di cervo, davanti a su “pinnettu”.

Proprio sulla posa dell’animale selvatico, commenta con ironia l’Agenzia Forestas: “Il cervo sembra un attore, ma è tutto vero (e selvaggio) nel Supramonte di Urzulei, presso Sa Portiscra  (gestione FoReSTAS Ogliastra)”.

Ecco la bellissima fotografia.

Che cosa si intende con l’espressione in sardo campidanese “Na chi”?

Alla scoperta del significato di “na chi”: un gioiello del sardo campidanese.

Il mondo delle lingue e dei dialetti è un ecosistema ricco e variegato, dove ogni espressione racconta storie, tradizioni e legami culturali. In Sardegna, uno dei protagonisti indiscussi è il sardo, che si presenta in diverse varianti, tra cui il campidanese. Un’espressione che merita di essere esplorata è “na chi”, una locuzione che affonda le radici nella saggezza popolare e nella vivacità linguistica delle comunità isolane.

L’ironia e la peculiarità del sardo emergono in frasi come questa, che esprimono concetti complessi con poche parole incisive. “Na chi” si traduce letteralmente in “si dice” o “dicono”. Ad esempio, attraverso l’affermazione “na chi esti un imbriagoni”, si comunica che quell’uomo è considerato un ubriacone. Questo modo di dire, pur nella sua semplicità, racchiude un universo di significati e richiama l’attenzione sull’importanza della comunicazione verbale nella cultura sarda.

L’uso di espressioni come “na chi” non è solo un tratto distintivo di un linguaggio regionale, ma rappresenta anche un legame intrinseco con l’identità collettiva. Scoprire e comprendere il valore di tali locuzioni significa immergersi in una dimensione comunicativa che va oltre il semplice parlare, abbracciando sfumature di umorismo, ironia e saggezza popolare che caratterizzano la vita quotidiana dei sardi.