(Pezzo di repertorio a cura di Fabio Lapenna).

Difficile immaginarlo oggi, ma c’è stato un tempo in cui al Poetto non c’erano le abitazioni di lusso che sorgono oggi. Una parentesi, circa una quindicina d’anni a partire dall’immediato dopoguerra, in cui fra la seconda fermata della spiaggia cagliaritana e l’ippodromo, sorse una sorta di baraccopoli, una piccola favela in salsa cagliaritana, il quartiere Ausonia.

Dopo la distruzione di gran parte della città a causa dei bombardamenti del 1943 e la fine della seconda guerra mondiale, migliaia di sfollati rientrarono a Cagliari, trovando però gran parte delle loro case inagibili se non completamente distrutte. Alcuni di loro cercarono perciò riparo nella passeggiata coperta del Bastione di San Remy, altri occuparono le grotte di via Vittorio Veneto, altri ancora preferirono invece prendere possesso delle stalle abbandonate dell’ippodromo del Poetto, fino a poco tempo prima rifugio per i cavalli dell’esercito italo-tedesco e abbandonate dopo la ritirata nazi-fascista, dando così vita al quartiere chiamato Ausonia. Alle costruzioni in muratura si aggiunsero poi negli anni vere e proprie baracche di lamiera e cartone. I bagni erano per lo più in comune, fuori dalle abitazioni, e il terreno e le strade, vista la vicinanza con il mare e la facile esposizione alle mareggiate, si allagavano spesso, per la gioia dei bambini e un po’ meno per quella delle mamme che dovevano fare i conti con il disagio.

Il bagno era in comune, nel dopoguerra difficilmente le singole abitazioni erano dotate di servizi privati.

Una zona alla quale in quegli anni fu appiccicata l’etichetta di quartiere malfamato, ma abitato da tanta gente onesta, povera ma semplice. Il quartiere Ausonia pian piano si spopolò, i suoi abitanti trovarono finalmente altri alloggi in città. Fra le fine degli anni cinquanta e i primi anni sessanta il quartiere Ausonia fu abbattuto, mentre l’Ippodromo riprese vita intorno agli anni cinquanta e nel 1959 ci fu il rilancio dell’impianto, rimesso a nuovo, grazie alle Olimpiadi di Roma. Il resto è presente, il Poetto ha cambiato veste e le villette fronte mare hanno sostituito le abitazioni fatiscenti della vecchia Ausonia.

Stasera, sul palco del Teatro Repower di Assago (Milano), torna la magia dei Live di X Factor 2025. È la seconda puntata e tra i protagonisti più attesi c’è Damiano Caddeo, in arte EroCaddeo, l’artista sardo che ha conquistato pubblico e giudici fin dalle Audition.

Ha solo 24 anni, è nato a Modena, cresciuto in Sardegna e oggi vive a Torino per dedicarsi completamente alla sua più grande passione: la musica. Un talento autentico, capace di scrivere e cantare brani che arrivano dritti al cuore, con quella vena malinconica e sincera che è diventata la sua firma d’autore.

Stasera EroCaddeo porterà sul palco un classico intramontabile della musica italiana: “Sere nere” di Tiziano Ferro. “Se Tiziano Ferro dovesse vedere la mia performance spero la ricondivida ovunque, è il mio sogno più grande. Dopo questo, posso anche uscire”, ha detto emozionato nelle sue storie social a poche ore dall’esibizione.

Il suo giudice, Achille Lauro, non ha mai nascosto la sua ammirazione per Damiano, definendolo un artista completo e profondo. E in effetti, fin dal suo debutto con l’inedito “Punto”, il giovane cantautore ha dimostrato di avere una personalità artistica ben definita e un talento che non passa inosservato.

Durante il percorso che lo ha portato ai Live, EroCaddeo ha emozionato tutti con le sue interpretazioni di “Sei Acqua” di Venerus con Calibro 35, “Per due che come noi” di Brunori Sas, fino a un classico Battisti, tre prove intense che gli hanno spalancato le porte del grande palco televisivo.

Dietro la sua voce si nasconde una storia di forza e rinascita: rimasto orfano a causa di un incidente sul lavoro del padre, Damiano ha trovato nella musica la sua cura e la sua forza. Al suo fianco, da sempre, la madre e la sorella, che lo sostengono con orgoglio in questo viaggio straordinario. Con la sua voce calda e le parole che sanno di verità, EroCaddeo è pronto a emozionare ancora. Stasera a X Factor, la sua “Sere nere” promette di illuminare il palco – e forse, di avverare un sogno.