Notte di fuoco a Santu Lussurgiu, l’incendio a due passi dalle case

Le fiamme, sospinte anche dal forte vento, hanno lambito il centro abitato di Santu Lussurgiu
Un terribile incendio alle porte di Santu Lussurgiu sta lambendo il centro abitato.
Sono già 60 le persone che sono state allontanate dalle proprie abitazioni.
Sul posto stanno operando 5 Canadair dei Vigili del Fuoco, 3 da Olbia e due da Roma Ciampino, il drago 144 decollato dalla base di Alghero e cinque elicotteri della flotta regionale, tra i quali il Super Puma.
Il paese è rimasto assediato dal fuoco e molte case sono state evacuate. Decine di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni Paura tra la popolazione, devastate le campagne circostanti.
“Un disastro, una tristezza, quello che stiamo vivendo”, ha affermato il sindaco Diego Loi, “Santu Lussurgiu, proteggici – ha scritto il primo cittadino nel suo profilo Facebook, abbiamo paura del peggio. Serve il dispiegamento massimo di tutti i mezzi, per evitare danni irreparabili”. Il fuoco, partito da Bonarcado, è poi arrivato nel corso della notte a Cuglieri, dove sono state evacuate diverse case.
Squadre a terra e velivoli della flotta aerea del Corpo nazionale sono impegnati da stamattina del fronte di fuoco che partito da Bonarcado, e spinto dal forte vento, si è propagato fino all’abitato di Santu Lussurgiu, dove le squadre a terra dei Vigili del Fuoco hanno evacuato in via precauzionale diverse decine di abitanti.
Sul posto stanno operando 5 canadair, un elicottero e numerose squadre a terra, tra cui rinforzi dai vicini comandi di Cagliari e Sassari, che sono schierate a protezione delle abitazioni a Santu Lussurgiu. Evacuate 200 persone anche nella zona di Tresnuraghes.

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Intelligenza artificiale. Gavina, il robot che gioca a morra: sfidanti umani da Barbagia e Ogliastra

Non è stato facile, gli sfidanti umani accorsi da Barbagia e Ogliastra hanno giocato con abilità e tanta curiosità contro il robot Gavina2121 animato con una nuova tecnologia dell’intelligenza artificiale rispetto al suo predecessore Gavin del 2010.
Lo scontro tra uomo e macchina è stato vinto dai morratori in carne e ossa anche se si sospetta qualche mal funzionamento in notturna dei sensori della bellissima Gavina, vestita con cura da due signore del posto per la sua prima uscita in pubblico.
Il match finale è stato l’epilogo di uno straordinario incontro che si è tenuto ieri sera a Bitti, nell’area museale del paese, dove un pubblico appassionato è accorso per ascoltare i maggiori studiosi di scienze cognitive e intelligenza artificiale provenienti dalle università del Michigan, di Cagliari e Sassari, dal Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) e dalle diverse associazioni, come la “Sociu po su jocu de sa Murra” e “Chintula”, che raccolgono gli appassionati dell’antico gioco, soprattutto a Urzulei dove da tempo si cerca di valorizzare l’arte della morra sarda. La rivincita tra Gavina e giocatori umani si terrà presto e forse il risultato sarà di tutt’altro tipo.
I lavori. L’iniziativa, dal titolo “Sa Murra, Tradizione e Innovazione. Un incontro aperto per discutere insieme a studiosi ed esperti i misteri del gioco della Morra”, è partita con i saluti istituzionali. “Siamo orgogliosi – ha detto il sindaco di Bitti, Giuseppe Ciccolini – di accogliere questo appuntamento, unico nel suo genere anche sul piano internazionale, che oggi permette alla nostra comunità e alla Sardegna di unire tradizione e ricerca scientifica all’avanguardia nel settore degli studi del comportamento umano. E lo facciamo anche grazie a un ricercatore bittese, il prof Franco Delogu, che ringrazio, insieme a tutti gli altri partecipanti, per il grande lavoro portato a conclusione nell’organizzare l’evento”.
Alle parole del primo cittadino di Bitti ha fatto eco il vice sindaco di Urzulei, Silvio Pisu: “La comunità di Urzulei sta lavorando da decenni per valorizzare il gioco della Morra sarda. Lo abbiamo fatto con tornei che hanno richiamato i migliori appassionati non solo della nostra Isola, ma anche del resto d’Italia e di Paesi esteri. Oggi a Bitti portiamo la testimonianza di ciò che abbiamo fatto nel tempo e accogliamo con grande favore il lavoro realizzato dai diversi ricercatori che, già dal 2010, presentarono il primo Robot: Gavin. Ora stiamo studiando perbene la normativa nazionale – ha annunciato il vice sindaco – per capire se è possibile dare la cittadinanza onoraria a Gavina2121. Sarebbe la prima volta che un robot, o meglio una intelligenza artificiale pensata dall’uomo, porta a casa un riconoscimento del genere con tanto di documento di cittadinanza. Gavina2121 sarà a breve ospitata negli spazi che stiamo allestendo per il futuro museo del gioco della morra a Urzulei”.
Il primo a lanciare il guanto di sfida e poi a indossarlo per la giocata è stato l’assessore comunale di Bitti, per turismo e ambiente, Cristian Farina che a margine dell’iniziativa ha ricordato: “Uno spunto di riflessione nasce dal fatto oggi siamo a Bitti per parlare del gioco della morra e dei tanti studi che in questi anni si sono fatti e, ci auguriamo proseguano ancora, a renderci conto che le nostre tradizioni stanno raggiungendo, in questo mondo globale, altre realtà culturali. Esportiamo conoscenze e usi di vita quotidiana: non solo la morra, ma anche il canto a tenore. Ci imitano fino in Giappone, nell’antico canto dei pastori, e gli studenti del prof Delogu giocano alla morra nella Lawrence Tech University di Detroit. Sono doppiamente contento di questa giornata – ha concluso – perché con Franco Delogu siamo amici da bambini e posso dire che ha saputo valorizzare le sue origini attraverso numerosi studi e ricerche che oggi ci rendono sempre più vicini ai luoghi della conoscenza e dell’innovazione delle intelligenze artificiali”.

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