Sub morto a Cala Luna: presto l’autopsia sul corpo di Paolo Sedda che farà chiarezza

L'autopsia chiarirà se sia stato un malore a impedire a Paolo Sedda di riemergere, se abbia perso l'orientamento, o se ci sia stato un problema nelle apparecchiature.
canale WhatsApp
Sarà l’autopsia ad accertare le cause di morte di Paolo Sedda, il poliziotto di 48anni di Nuoro, morto durante un’immersione in una grotta sorgiva di Cala Luna giovedì mattina, il cui corpo è stato recuperato dai sommozzatori dei Vigili del fuoco nella tarda serata di ieri.
Il Pm di Lanusei Battisti ha dato l’incarico al medico legale Legnini che eseguirà l’esame autoptico sul corpo dell’agente tra lunedì e martedì.
Come riporta Ansa, l’autopsia chiarirà se sia stato un malore a impedire a Paolo Sedda di riemergere, se abbia perso l’orientamento, o se ci sia stato un problema nelle apparecchiature.
Partite anche le prime verifiche da parte della Procura di Lanusei.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Non solo meticci: anche i cani di razza finiscono nei canili. La triste storia dei 4 bulldog abbandonati

I cani si trovano in Sardegna ma per una buona adozione possono viaggiare anche in centro e Nord Italia. Contatti: 3334312878 – [email protected]
canale WhatsApp
Al rifugio L.I.D.A. “I Fratelli Minori” di Olbia sono arrivati in silenzio, quasi rassegnati: quattro bulldog, tre femmine e un maschio. Respiravano a fatica, con lo sguardo stanco e pieno di domande mute. “Sono cani sfruttati, che hanno ‘dato i frutti’ a chi li ha voluti per moda o per le esposizioni”, raccontano le volontarie, “ma quando arrivano i problemi, quando la selezione forzata porta con sé sofferenza, all’improvviso non c’è più spazio né responsabilità”.
Il caso dei bulldog non è isolato: riflette un problema diffuso fatto di allevamenti improvvisati, cucciolate casalinghe senza criterio e acquisti d’impulso. “La vita non si compra, si accoglie e si accompagna”, spiegano dal rifugio. “Un cane non è una fotografia da social o un simbolo da esibire: è un essere vivente che respira, sente, soffre e gioisce. Chi sceglie di adottarne uno deve sapere che potrebbero servire cure, visite, terapie. Bisogna essere pronti a restare, non a scappare davanti alle difficoltà”.
I quattro bulldog saranno curati, sterilizzati e accompagnati in un percorso di rinascita. L’obiettivo è trovare per ciascuno una casa vera, con famiglie consapevoli dei bisogni specifici di queste razze brachicefale, spesso fragili dal punto di vista respiratorio, cutaneo e articolare. “Non vogliamo più che siano sfruttati come ‘prodotti’. Meritano rispetto, cure e amore. Noi faremo la nostra parte, ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti”.
Le volontarie ricordano che accanto ai casi più eclatanti ci sono centinaia di cani e gatti invisibili: adulti dimenticati, anziani che hanno dato tutto, giovani cresciuti in box. “L’adozione non è un ripiego, è un atto d’amore maturo. È restituire dignità a chi l’ha persa”, ribadiscono.
Il rifugio lancia un appello: “Scegliete da che parte stare: dalla parte della vita che non si compra, ma si onora. Venite a conoscerli, aiutateci a scrivere per loro un futuro diverso”. I cani si trovano in Sardegna ma per una buona adozione possono viaggiare anche in centro e Nord Italia.
Contatti: 3334312878 – [email protected]
Come aiutarli: lidasezolbia.it/come-aiutarli
Indirizzo rifugio: L.I.D.A. Sez. Olbia – Via dei Cestai 26, 07026 Olbia (SS)
Donazioni: lidasezolbia.it/donazioni – Codice Fiscale 01976050904

© RIPRODUZIONE RISERVATA