Covid-19 in Sardegna: sempre molto alti i contagi, oggi 190 e nessun decesso

Sono 58.243 i casi di positività al Covid-19 complessivamente accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale sono stati riportati 190 nuovi casi. In totale sono stati eseguiti 1.436.313 tamponi, per un incremento complessivo di 4.100 test
Sono 58.243 i casi di positività al Covid-19 complessivamente accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale sono stati riportati 190 nuovi casi. In totale sono stati eseguiti 1.436.313 tamponi, per un incremento complessivo di 4.100 test rispetto al dato precedente.
Non si registrano nuovi decessi (1.494 in totale). I ricoveri ospedalieri: 56 pazienti in area medica (+13 rispetto al report precedente) e 4 in terapia intensiva (+1).
Attualmente in Sardegna sono 1.518 le persone in isolamento domiciliare e 55.171 i guariti (+11). Sul territorio, dei 58.243 casi positivi complessivamente accertati, 15.535 (+104) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 8.893 (+51) nel Sud Sardegna, 5.215 (+2) a Oristano, 10.983 (+3) a Nuoro, 17.603 (+30) a Sassari.
Il tasso di positività sale al 4,6%.

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Lo sapevate? A Villa d’Orri (Sarroch) si trova l’unica villa reale della Sardegna

C’è un tesoro segreto a circa 20 chilometri da Cagliari: Villa d’Orri, l'unica villa Reale della Sardegna, che ospitava i Re nei loro soggiorni estivi tra '700 e '800 e anche durante l'esilio durante gli anni napoleonici. Visitarla non è facile, ma la sua bellezza ha attirato spesso l'attenzione: nel 2011 il critico d’arte Philippe Daverio le ha dedicato una puntata del suo programma “Passepartout”, mentre a maggio 2017 è stata protagonista della trasmissione di Rai News “AR – Frammenti d’arte”
C’è un tesoro quasi segreto a circa una ventina di chilometri da Cagliari, e quel tesoro è Villa d’Orri, unica villa Reale della Sardegna. Fu costruita alla fine del ‘700 nel territorio di Sarroch dal marchese Stefano Manca di Villahermosa e fu la residenza estiva dei reali di Savoia durante la loro permanenza in Sardegna, durata circa quindici anni. Alcuni l’avranno sentita nominare, ma probabilmente in pochi l’hanno visitata, dato che apre le sue porte al pubblico solo in rarissime occasioni. In compenso le sono state riservate diverse trasmissioni televisive anche su emittenti nazionali: nel 2011 il critico d’arte Philippe Daverio le dedicò una puntata del suo programma “Passepartout”, mentre a maggio 2017 è stata protagonista della trasmissione di Rai News “AR – Frammenti d’arte”.
Quando il marchese Stefano ricevette dal padre i possedimenti su cui ora sorge la villa, essi non ospitavano altro che pochi caseggiati rustici, una chiesetta dedicata alla Vergine del Carmelo, una vigna e un frutteto, situati in un pittoresco scenario tra il mare e la campagna. Nel 1799 il nobiluomo iniziò però la costruzione della villa, in tutto e per tutto degna di rivaleggiare per bellezza e raffinatezza artistica con quelle del resto della penisola. Il 1799 fu anche l’anno in cui i Savoia, sotto la spinta dell’avanzata di Napoleone, furono costretti a lasciare Torino e rifugiarsi in Sardegna. Durante l’inverno trascorrevano le loro giornate a Cagliari, nel Palazzo Regio (più noto come Palazzo Viceregio), mentre d’estate preferivano trasferirsi a Villa d’Orri.
La dimora è circondata da uno splendido giardino, ricco di piante esotiche e antiche; da questo si accede poi al vestibolo della villa che, con i suoi affreschi e le sue pitture, vuole dare l’illusione di uno spazio ancora aperto, quasi come se il giardino proseguisse all’interno della casa. Le stanze sono ricchissime e conservano ancora indumenti e oggetti di uso quotidiano dei Reali: tra i tanti cimeli c’è l’abitino del battesimo della futura regina delle Due Sicilie e Beata Maria Cristina di Savoia, una giacca del re coi suoi eleganti ricami dorati e anche una curiosa tazzina da viaggio a forma di cigno appartenuta alla regina, gelosamente conservata nella sua custodia di cuoio. Decisamente originale è poi il salotto cinese, tutto decorato in stile orientale, con stampe e arredi importati o ispirati alla tradizione del Sol Levante.
Attorno alla villa, tutt’oggi di proprietà dei Marchesi Manca di Villahermosa, si estende ora un’azienda agricola di proprietà dell’ultimo discendente, William Manca di Villahermosa. Visitare le sale che un tempo ospitarono i re è molto difficile e l’ingresso è stato talvolta consentito solo in occasione particolari, come durante la manifestazione “Monumenti Aperti”. Il giardino invece è accessibile il 1 maggio di ogni anno, quando, durante la processione di Sant’Efisio, la statua del Santo fa tappa anche nella cappella della villa. (Foto gentilmente concesse da Davide Loi, Visit Sarroch)

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