Il Pride a Cagliari: esplodono i colori e le polemiche, c’è chi parla di due pesi e due misure
Le polemiche dopo il Pride 2021.
Gli organizzatori del Pride a Cagliari hanno ripetutamente rivolto appelli ai partecipanti affinché mantenessero la distanza ed evitassero di assembrarsi. Adesso la mascherina all’aperto non è più obbligatoria, ma è ovviamente affidata al buon senso la decisione di indossarla in casi come questi. In moltissimi la indossavano, ma non tutti, ma magari si trattava di persone vaccinate, questo però non si può sapere, senza contare il rischio varianti.
Sono gli stessi nostri lettori a far notare che in effetti le condizioni di questa sera erano molto simili a quelle che si verificano nelle discoteche all’aperto, eppure al momento queste ultime rimangono chiuse. E dunque in tanti chiedono come mai sia stata autorizzata questa manifestazione.
C’è chi però nota un’altra incongruenza: la sera in cui l’Italia si è qualificata per la finale degli Europei di calcio, un fiume di persone, ma con uno scopo molto meno nobile di quello del Pride, si è riversato in piazza Yenne. Eppure nonostante il caos, gli assembramenti e anche gli atteggiamenti decisamente meno pacifici dei presenti, non si sono viste Forze dell’ordine. Oggi invece lo schieramento di agenti e mezzi è stato davvero imponente.
Rimane un po’ quell’incoerenza di fondo che ha caratterizzato tutta la pandemia, chiese aperte e teatri chiusi, virologi che litigano tra loro, medici no-vax e colleghi che invitano tutti a vaccinarsi, a scuola no, in autobus sì, esperti che prevedono la quarta ondata e colleghi che annunciano l’imminente immunità di gregge, manifestazioni che vengono autorizzate e discoteche che restano chiuse, Forze dell’ordine che presidiano eventi pacifici e spariscono nelle situazioni movimentate.
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