Fu fondata nel 1921, esattamente 100 anni fa e ha brevemente sospeso la sua attività solo durante la Seconda Guerra Mondiale per poi riprendere ininterrottamente fino all’arrivo della famigerata pandemia. Ma ora si riprende, o meglio, si potrebbe riprendere l’attività. Il problema è che il Gruppo bandistico Vincenzo Bellini al momento non ha una sede per esercitarsi. Così capita che passeggiando per il parco di Santa Lucia, queste calde sere di giugno si venga accolti dalle dolci note degli appassionati musicisti asseminesi.

«Attualmente – spiega Nicola Lecis, presidente del Gruppo bandistico – abbiamo uno spazio in piazza San Pietro, si tratta della sala degli Ex-combattenti, 30 metri quadri appena. Già era uno spazio davvero angusto prima della pandemia, al completo siamo 34 elementi, adesso che è necessario il distanziamento, ovviamente non è possibile esercitarsi al chiuso, da febbraio del 2020 abbiamo smesso di incontrarci».

La sala è vecchia e in cattive condizioni, quando piove spesso si verificano infiltrazioni e all’interno è conservato tutto il patrimonio storico della banda, antichi strumenti musicali, le divise e i costosi spartiti accumulati in cento anni di storia che rischiano di danneggiarsi. Il Comune ha concesso lo spazio degli ex-combattenti con una convenzione, siccome l’affitto costerebbe circa tremila euro all’anno la banda, anziché pagare, offre quattro concerti gratuiti per alcune ricorrenze, come il 25 aprile o il 4 novembre.

«Abbiamo più volte fatto richiesta al Comune – aggiunge il presidente – per uno spazio nostro, abbastanza ampio da consentire di riunirci anche al completo, custodire tutto il nostro patrimonio e magari poter festeggiare i nostri primi 100 anni. L’Amministrazione ci ha offerto uno spazio in via Raffaello sufficientemente grande, ma si tratta di una struttura con il soffitto molto basso, caratteristica che compromette l’acustica. Per poter suonare dovremmo insonorizzarlo a spese nostre, e noi siamo un’associazione senza scopo di lucro».

Il Gruppo bandistico Vincenzo Bellini è composto da elementi di tutte le età: il più anziano ha 81 anni, la più giovane appena 10, e c’è addirittura un’intera famiglia, padre, madre e due figlie che ne fa parte. Per promuove l’inserimento di nuovi giovani elementi, la Banda Bellini che dal 2013 è diretta dal Maestro Roberta Deiana, ha anche istituito la scuola di musica che accoglie giovanissimi aspiranti musicisti. Ma ovviamente sempre per i problemi legati alla sede, anche l’attività didattica si è interrotta. «Siamo sicuri che l’Amministrazione comunale – conclude il presidente Nicola Lecis – sensibile al valore artistico e culturale che la nostra Associazione rappresenta per Assemini, ci proporrà una soluzione adeguata alle esigenze di un pezzo di storia di questa nostra comunità».

Graziano Mesina è sparito nel nulla il 2 luglio dello scorso anno dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato la condanna a 30 anni per traffico di droga.

Quando i carabinieri si sono presentati per eseguire l’arresto nella casa della sorella a Orgosolo – dove Mesina viveva dopo la scarcerazione per decorrenza di termini nel giugno 2019 – di lui non c’era più traccia.

Da allora è partita una caccia all’uomo in tutta l’Isola, con le forze dell’ordine che hanno setacciato varie zone dove il latitante si sarebbe potuto nascondere e controllato possibili fiancheggiatori – tra amici, parenti e conoscenti -.

Ricerche vane in questi dodici mesi, con “Grazianeddu” diventato letteralmente un fantasma.

Gli inquirenti oltre alla Sardegna seguono anche altre piste: Mesina potrebbe essere sbarcato in Corsica nei giorni immediati alla sua fuga e resta in piedi l’ipotesi che si nasconda in nord Africa.