Oltre 1milione e 600mila euro di contributi ottenuti illegittimamente, 51 aziende agricole coinvolte, 152 persone segnalate alla Procura di Nuoro e 22 alla Procura di Sassari. Sono i numeri dell’operazione “Saeptum” del comando provinciale della Guardia di finanza di Sassari su un’articolata truffa ai danni delle casse statali e comunitarie. Il nome dell’operazione, che è durata 3 anni, si ispira al termine latino per indicare la recinzione: la tenenza di Ozieri ha accertato, infatti, che numerose aziende agricole del Logudoro, beneficiarie di fondi del Psr per il loro ammodernamento, ne avrebbero goduto senza averne diritto. La notizia è stata riportata da Ansa.
L’analisi delle pratiche di finanziamento e della documentazione bancaria e le intercettazioni telefoniche hanno appurato che quasi tutte le opere finanziate venivano realizzate da altre aziende agricole e non da imprese edili, come previsto dal bando. In pratica le aziende agricole beneficiarie realizzavano le recinzioni in proprio, con costi molto più bassi di quanto documentato attraverso false fatturazioni nella domanda di contributo.
Regista dell’operazione sarebbe un agronomo, progettista e direttore dei lavori, che ha messo in relazione le aziende coinvolte, spesso molto distanti tra loro, per ostacolare le verifiche da parte di Argea. Sono coinvolti i titolari di aziende beneficiarie dei contributi o esecutrici delle recinzioni: contestati i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e false fatturazioni. Gli importi indebiti ammontano a 1.672.000 euro, il danno erariale segnalato alla Corte dei Conti è di 1milione e 388mila euro. Chiesto alle Procure competenti il sequestro preventivo equivalente.
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