Jacopo Cullin per l’inclusione: nasce lo spot con Special Olympics “Be different play unified”
Uno spot per ricordare a ognuno di noi che l'inclusione è necessaria e che lo sport, può essere un valido alleato nella costruzione di una società in cui nessuno è emarginato e tutti, sono comunità. È questo il messaggio che Special Olympics Italia Team Sardegna vuole lanciare attraverso il video "Be different, play unified", ideato dall'attore e regista sardo Jacopo Cullin, da tempo vicino al movimento sportivo.
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Uno spot per ricordare a ognuno di noi che l’inclusione è necessaria e che lo sport, può essere un valido alleato nella costruzione di una società in cui nessuno è emarginato e tutti, sono comunità. È questo il messaggio che Special Olympics Italia Team Sardegna vuole lanciare attraverso il video “Be different, play unified”, ideato dall’attore e regista sardo Jacopo Cullin, da tempo vicino al movimento sportivo.
Special Olympics è infatti un programma internazionale di allenamento sportivo e competizioni atletiche per persone con disabilità intellettiva.
Il team isolano opera in Sardegna con circa 700 atleti (sono 10 le associazioni sportive e dilettantistiche accreditate + un team scolastico) con lo scopo di promuovere l’attività e la pratica nelle varie discipline sportive delle persone con disabilità intellettiva, attraverso l’organizzazione e promozione di manifestazioni sportive ed eventi formativi. L’obiettivo, è la piena inclusione sociale: coinvolgere, informare e sensibilizzare enti pubblici, privati e cittadini sulla disabilità, sulle problematiche legate ad essa e su come superarle guardando alle abilità e cercando di abbattere barriere e pregiudizi, è il fine ultimo di ogni azione. Di conseguenza, anche lo spot “Be different, play unified” ha un’unica, importante funzione: informare e sensibilizzare; mostrare che un mondo dove parlare della necessità di inclusione diventa quasi una forzatura, in quanto la volontà di includere e di essere inclusi fa parte del nostro modo di pensarci ed essere comunità, è possibile.
Davide Paulis, atleta con disabilità protagonista dello spot diretto da Cullin, dimostra come è vero, viviamo in un mondo che è costruito a misura di tanti, ma non di tutti; però ancor più numerosi sono gli ostacoli presenti solo negli occhi di chi guarda. Compito di ognuno di noi è imparare a costruire, a partire da come pensiamo il mondo, una società dove a mancare sono le barriere, non le opportunità. Dove (anche) lo sport è per tutti, e nella partita dell’inclusione, siamo tutti chiamati a scendere in campo: come canta Jacopo Cullin (più volte atleta partner per il Team Sardegna di Special Olympics) nella canzone creata per lo spot, “buttati nella mischia, smetti di guardare e gioca unificato!”. La volontà è infatti quella di promuovere anche lo sport unificato, dove giocano quindi nella stessa squadra atleti con e senza disabilità. Insieme a Davide Paulis, coprotagonisti del video sono alcuni degli atleti sardi con disabilità e atleti partner (ovvero senza disabilità intellettive) di Special Olympics Team Sardegna: giunti da più parti dell’Isola per le riprese, loro raccontano – nelle azioni – la campagna globale #playunified voluta da Special Olympics.
Quando si prende in mano un pallone e lo si passa ad un’altra persona – con o senza disabilità intellettiva – si effettua una connessione potente e gli atteggiamenti e le percezioni possono cambiare. Il pallone ha un colore vibrante, rosso, decorato con il logo di Special Olympics in bianco, ed è come un grido di battaglia al mondo; a venire a giocare insieme unificato, in una moltitudine di sport. La nuova Campagna di Comunicazione globale “Play Unified” ispirerà e mobiliterà in particolare i giovani di tutto il mondo ad unirsi alle persone con disabilità intellettiva per creare comunità più inclusive e realizzando un mondo migliore per tutti.
“Ci teniamo a ringraziare l’Assessorato allo Sport della Regione Sardegna, che ha finanziato il progetto e che in generale continua a sostenere le nostre attività, aiutandoci a diffondere la mission di Special Olympics” dichiara Stefania Rosas, direttrice regionale del movimento, che aggiunge: “ringraziamo anche il Terrapieno per la disponibilità e la concessione dei campi per le riprese ma soprattutto, ringraziamo Jacopo Cullin che ancora una volta ha deciso di dedicare il suo tempo, la sua professionalità e le sue competenze a una causa, quella di Special Olympics e dello sport come mezzo per l’inclusione, che ha scelto di sposare già da tempo, comprendendo appieno il nostro spirito e sostenendoci attraverso la realizzazione di uno spot che con ironia entra nel cuore delle persone, invitando tutti e tutte noi a scardinare ogni porta chiusa, ad abbattere ogni pregiudizio sulla disabilità in favore di uno sguardo che sia rivolto alla persona in quanto tale”.
“Continuo a sostenere il Team Sardegna di Special Olympics perché fa bene, e me e agli altri” commenta invece Jacopo Cullin. “Mi piace poter contribuire anche solo con un piccolo gesto a questa importante causa anche perché faccio una vita che è talmente frenetica, talmente concentrata sul mio mestiere che poterlo rendere utile in qualche modo, anche solo per far conoscere questa realtà incredibile, mi sembra il minimo. Anche perché ti diverti” conclude Cullin.
Lo spot è visibile su youtube al link https://www.youtube.com/watch?v=MiUXJs1VtXM e sui canali social di Jacopo Cullin e Special Olympics Italia Team Sardegna.
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Petali di rosa in mare per ricordare Fabrizio Calaresu, il 17enne di Alghero morto in un terribile incidente stradale

Fabrizio aveva perso la vita mentre si recava al lavoro, in sella alla sua moto.
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Un mare calmo, petali di rose rosse che scivolano sull’acqua e una canzone che accompagna il silenzio. Così Alghero ha ricordato Fabrizio Calaresu, il 17enne scomparso lo scorso 22 luglio in un incidente stradale. Un’immagine forte, carica di emozione, che ha unito compagni di scuola, insegnanti, amici e familiari nel segno di un addio collettivo.
La commemorazione si è svolta ieri mattina davanti alla spiaggia dello Scoglio Lungo, dove un gruppo di studenti ha reso omaggio al giovane con un gesto semplice e simbolico. Sulle note di Le tasche piene di sassi di Lorenzo Jovanotti, i ragazzi sono saliti su alcune canoe e, una volta raggiunto il largo, hanno deposto in mare le rose rosse, osservati dalla riva dai genitori di Fabrizio, Lorenza e Tino Calaresu.
L’iniziativa è stata promossa dagli studenti della quinta A Capitani Nautico, con il coinvolgimento delle classi Professionali Smat dell’Istituto di istruzione superiore “Mario Paglietti” di Porto Torres, dove Fabrizio studiava. La scuola ha voluto ricordarlo come uno studente apprezzato per il comportamento e l’impegno, lasciando spazio a un momento di raccoglimento condiviso, lontano dalle aule ma profondamente legato al percorso formativo del ragazzo.
Sulla spiaggia erano presenti anche molti amici, che hanno scelto di esserci per salutare ancora una volta un coetaneo descritto da tutti come riservato e gentile, con il sogno di indossare un giorno la divisa dell’Arma dei Carabinieri. Fabrizio aveva perso la vita mentre si recava al lavoro: in sella alla sua moto, lungo la provinciale 44 nei pressi dell’aeroporto di Fertilia, era rimasto coinvolto in un incidente dopo che un’auto gli aveva tagliato la strada, finendo contro un palo.
La cerimonia si è svolta con il sostegno della dirigenza scolastica, guidata da Daniele Taras, e con la partecipazione attiva dei docenti Pier Paolo Peddio, Andrea Fiori, Caterina Sassu, Elisabetta Ruggiu e Cristina Bazzoni, che hanno accompagnato gli studenti in questo momento di memoria collettiva.
Un gesto sobrio, affidato al mare e al silenzio, per ricordare una giovane vita interrotta troppo presto e lasciare che il ricordo di Fabrizio continui a vivere nelle persone che lo hanno conosciuto.
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