Ieri a Siniscola, i militari della locale Stazione dei Carabinieri, in servizio perlustrativo specifico, hanno rintracciato il minore residente nel paese e allontanatosi il 25 maggio scorso dalla comunità “Il Piccolo Principe” di Cagliari, ove si trovava a seguito del tentato omicidio di altro minore, avvenuto nel mese di gennaio ed in concorso con due coetanei.

Nel sottoporre a controllo un’autovettura nella zona industriale del paese, i militari hanno notato che all’interno della stessa vi erano cinque persone, tra cui, oltre al ragazzo da rintracciare, anche un’altra minorenne, allontanatasi dalla comunità “Il Sentiero del Sole” di Selargius il 21 maggio in cui si trovava per un’altra vicenda.

I due, a seguito di ordinanze di misura cautelare emesse dai Tribunali per i Minorenni di Sassari e di Cagliari, sono stati ricollocati dai militari rispettivamente presso l’Istituto Penale Minorile di Quartucciu e presso la comunità “Il Sentiero del Sole”.

Il ragazzo è stato anche denunciato all’Autorità Giudiziaria per i minorenni di Sassari poiché sorpreso in possesso di un coltello, senza giustificato motivo.

I tre accompagnatori presenti in auto,  tutti maggiorenni, tra cui alcuni parenti del minore per il quale erano in atto le ricerche, sono stati denunciati in stato di libertà per il reato di favoreggiamento personale.

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.