Nelle campagne di Paulilatino, tra muretti e cumuli di pietre, emergono due curiosi manufatti che meritano attenzione: i cosiddetti “contenitori litici”, immortalati negli scatti di Denise Diana. Non semplici rocce scolpite dal tempo, ma vasche in pietra dalle forme ingegnose e suggestive, che raccontano di una storia ancora avvolta nel mistero.

Foto di Denise Diana
Si tratta di due esemplari particolari: uno a forma di barca, poco profondo ma con uno scolo ben definito; l’altro di forma circolare, più profondo e caratterizzato da una piccola cavità interna. “Oggetti che, per la loro unicità, sarebbero da proteggere e valorizzare, magari esposti in un museo o collocati in un giardino archeologico dove possano essere apprezzati e tutelati”, propone la fotografa.

Foto di Denise Diana
Esemplari simili si ritrovano anche in altri siti della Sardegna: piccole vasche parallelepipede scolpite nella roccia, la cui funzione rimane incerta. Le interpretazioni sono diverse e affascinanti: per alcuni si tratterebbe di mangiatoie per animali, per altri di strumenti legati ad attività artigianali. In entrambi i casi, sarebbero testimonianza di un riuso funzionale, capace di riflettere i cambiamenti economici e sociali delle comunità antiche.

Foto di Denise Diana
Al di là delle ipotesi, questi manufatti restano testimoni silenziosi di un passato complesso e poco conosciuto, che attende ancora di essere pienamente compreso e raccontato.

Foto di Denise Diana
.
© RIPRODUZIONE RISERVATA