La deputata Mara Lapia risponde alla nota stampa del PSd’az, dopo le polemiche innescate dal blocco dell’export delle carne suina da parte dell’Unione Europea.

Afferma Lapia: “Ho avuto modo di leggere una nota stampa sottoscritta dal gruppo del Psd’az in Consiglio regionale. Con toni violenti e offensivi, mi si accusa di avere attaccato il governatore Solinas perché la sua inerzia ha portato alla proroga del blocco dell’export della carne e dei prodotti della filiera suinicola da parte dell’Unione Europea nonostante l’ultimo focolaio di peste suina africana riscontrata in Sardegna risalga al 2018”.

Continua la deputata: “Potrei rispondere che ho svolto il compito che ci aspetta da un rappresentante delle istituzioni, ovvero raccontare una verità, seppure scomoda, per tutelare gli interessi dei sardi. Ma non voglio limitarmi a questo. Ai sardisti rispondo che loro non utilizzano argomentazioni politiche perché non ne hanno. Sarebbe impossibile per loro, infatti, confutare quanto ho denunciato in merito all’inerzia della Regione, e allora preferiscono insultare chi ha fatto emergere questa scomoda verità. Non sarebbe stato meglio, invece, rispondere nel merito e dirci, anche se per interposta persona, per quale ragione ilresponsabile dell’Udp, Alessandro De Martini, si è dimesso per la seconda volta, dopo il provvedimento della Commissaria europea alla Salute e sicurezza alimentare?”

“Ci possono spiegare perché questo importante documento, che vanifica il lavoro, avviato sei anni fa dall’Udp in collaborazione con veterinari, allevatori e amministratori, è stato tenuto nascosto dalla Giunta per oltre due settimane? Non sarebbe più opportuno fare chiarezza su una vicenda che riporta la Sardegna, giunta di fatto al traguardo della storica eradicazione della Psa, a tornare indietro di 40 anni?” Conclude la politica sarda.

Monica Vitti si innamorò subito della Sardegna. Si era trattenuta a lungo sull’isola di Budelli per girare le scene di “Deserto Rosso” diretto dal suo compagno, il grande regista Michelangelo Antonioni. I due avevano una storia d’amore che tenevano riservatissima, e proteggevano in maniera quasi maniacale. Così decisero di costruire una casa in cui trascorrere le vacanze, ma lontano dalla vita mondana. Scelsero quindi la parte occidentale della Gallura, la Costa Paradiso.

foto Dago Spia

Per la realizzazione del loro nido d’amore si rivolsero all’architetto Dante Bini. Antonioni voleva una casa che ricordasse una conchiglia così Bini costruì una Binishell. Una tecnica di costruzione originale ideata dallo stesso Bini, da cui appunto prende il nome, che consiste in un’unica gettata di cemento armato, gonfiata dall’interno e sollevata dalla pressione dell’aria. Una volta che il cemento si è solidificato, si praticano le aperture di porte e finestre.

foto Dago Spia

La casa, isolata, si affacciava su un panorama mozzafiato e aveva fatto da cornice a meravigliose estati trascorse in Sardegna dalla coppia. Nella camera da letto era stata realizzata una finestra davanti alla quale era posizionato il letto: stando sdraiati si vedeva solo il mare e il sole dall’alba al tramonto. Ma a un certo punto la storia tra il regista e l’attrice finì. Monica Vitti continuò per qualche tempo a frequentare “La Cupola”da sola, poi anche lei smise di andarci. Successivamente fu messa in vendita e passò di mano in mano a diversi proprietari, fino a quelli attuali, ma nessuno si è mai fatto carico di una ristrutturazione così ora la casa versa in stato di abbandono.

Recentemente alcune associazioni si sono mobilitate per salvare la costruzione che essendo proprietà privata non può essere sottoposta a tutela a meno che non lo decidano i proprietari.