“8 imprenditori su 10 non pagheranno gli F24”: la denuncia “choc” di Fipe Confcommercio
Un’azienda di tre soci, una piccola snc di un bar, si trova a pagare 3mila euro, circa mille euro a testa. «Come è possibile che ci venga chiesto di pagarle se non sappiamo come pagare? Molti di noi non hanno ancora aperto i loro locali» chiede il presidente Fipe Confcommercio Sud Sardegna Emanuele Frongia.
Mille euro circa. A tanto ammonta la tassa che ogni imprenditore oggi dovrebbe pagare come “gestione commerciante”. Un versamento dei contributi fissi che i titolari dei locali pagano quattro volte in un anno, ma non con una pandemia in corso.
«Speravamo che il Governo potesse sospendere il pagamento – spiega Emanuele Frongia, presidente della Fipe Confcommercio Sud Sardegna – è assurdo che oggi, mentre si parla ancora di Ristori quinquies, ovvero una sospensione ponte delle cartelle di pagamento almeno per altri due mesi, ci arrivano le tasse da pagare».
Un’azienda di tre soci, una piccola snc di un bar, si trova a pagare 3mila euro, circa mille euro a testa. «Come è possibile che ci venga chiesto di pagarle se non sappiamo come pagare? Molti di noi non hanno ancora aperto i loro locali» rimarca Frongia.
L’associazione di categoria sperava in un rinvio da parte del Governo, ma sul sito dell’Inps, alla voce circolari e messaggi, non c’è traccia di alcun rinvio. «Sarebbe stato il minimo se consideriamo che stiamo vivendo un’emergenza economica e sanitaria senza precedenti – conclude il presidente della Fipe Confcommercio Sud Sardegna -. Siamo allo stremo, mentre chiediamo di poter aprire i nostri locali anche la sera per poter sollevare in parte l’economia delle nostre casse, ci arrivano anche le tasse da pagare, oltre il danno, la beffa. I nostri dipendenti sono ancora in cassa integrazione, non riusciamo a farli lavorare. Otto di noi su dieci non riusciranno sicuramente a pagare».
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