Salute e bellezza: il cardo, ortaggio curativo, ottimo per depurare il fegato
Un ortaggio che in Sardegna si è sempre consumato soprattutto crudo nelle sue parti più tenere e sott'olio per poterne consevare una buona scorta.
Il cardo appartiene alla famiglia delle Asteraceae, la stessa dei carciofi, è costituito per la maggior parte da acqua, poi carboidrati, proteine e lipidi. Contiene pochissime calorie, appena 17 per 100g. È ricco soprattutto di fibra e di minerali (potassio, sodio, calcio, ferro e fosforo), e vitamine del gruppo B e vitamina C.
Un toccasana per il fegato grazie alla presenza della silimarina, una miscela di flavolignani in grado di favorire la funzionalità epatica e la depurazione di questo organo, specie in caso di intossicazioni causate per esempio dall’uso prolungato di alcolici, dal consumo di alimenti pericolosi o pesanti da digerire, come i funghi, o in caso di alcune patologie come l’epatite. La silimarina, secondo alcuni studi recenti, sembra anche essere in grado di regolare i livelli di insulina, con l’effetto benefico di contrastare l’insulino-resistenza, condizione che può anche evolvere nel diabete.
I cardi possiedono anche proprietà antibatteriche e antinfiammatorie. Sono utili nella cura di infezioni renali, infiammazioni intestinali, psoriasi, asma, bronchiti, raffreddori e mal di gola. In oltre grazie alla vitamina C possiedono proprietà antiossidanti, prevengono l’invecchiamento cellulare e del tessuti. Dal cardo mariano si producono integratori per la stimolazione della produzione di latte materno.
Sin dall’antichità i sardi utilizzavano il cardo per far coagulare il latte e ricavarne il formaggio. Pare che originariamente anche il formaggio Fiore Sardo fosse ottenuto in questo modo, da cui il nome. Inoltre durante la stagione della fioritura le api producono un miele scuro, amarognolo e dal forte aroma tipicamente sardo.
Le parti più tenere del cardo si possono consumare crude condite con un emulsione di olio, sale e limone. Quelle più dure si possono far lessare e consumare con un filo d’olio oppure farle gratinare in forno. Un tempo si usava farne scorta e conservarlo sottolio. Ecco la ricetta.
Ingredienti:
• Cardi selvatici: 1 kg
• Aglio: 2 spicchi
• Limoni: il succo di 3
• Aceto di vino bianco: 2 bicchieri
• Olio extravergine d’oliva: q.b.
• Foglie d’alloro: q.b.
• Sale e pepe nero in grani q.b.
Per prima cosa lavare e pulire e i cardi accuratamente, eliminando con attenzione tutte le parti più dure. Man mano che li pulite metteteli in un contenitore pieno d’acqua e succo di limone. Successivamente fatteli a pezzetti non troppo piccoli, e metteteli a bollire con acqua, sale e aceto. Dopo averli scolati, ancora croccanti, lasciateli raffreddare per un po’. Con l’aiuto di un panno da cucina pulitissimo, asciugateli il più possibile.
Disponete i pezzetti di cardo nei barattoli di vetro, che avrete sterilizzato secondo le indicazioni che il Ministero della Salute fornisce sul suo sito. Ogni tanto disponete qualche foglia di alloro. quando i barattoli saranno pieni ma non fino all’orlo, sommergeteli con l’olio d’oliva e se preferite potete aggiungere dell’aglio tritato e alcuni grani di pepe nero. Prima di consumarli dovrete attendere qualche settimana durante la quale i barattoli saranno conservati in un luogo fresco e buio.
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