Primi 45’ poco brillanti ed emozionanti all’Olimpico, dove si è visto qualche tentativo di sbloccare il match da parte di entrambe le compagini, nessun tiro è però terminato alle spalle dei portieri. Nella ripresa è la Lazio a sbloccare la partita. I ragazzi di Inzaghi con sacrificio battono il Cagliari 1-0 e conquistando la quinta sconfitta consecutiva, si portano a casa i tre punti.

Primo tempo. Primo calcio d’angolo del match al 3’ per la Lazio. Un minuto dopo ci prova Immobile con una zampata in area su suggerimento in profondità di Marusic. Palla alta, ma c’era fuorigioco. A poco più di dieci minuti dal fischio d’inizio ancora nessuna scintilla all’Olimpico. Al 13’ arriva il primo tiro della gara: Lazzari con il suo destro da fuori decentrato sulla destra, palla deviata e in corner abbondantemente larga. Arriva al 21’ anche il primo tiro dei sardi: ci prova Rugani di testa su una punizione dalla tre quarti di destra, palla oltre la traversa. al 25’ sponda di testa di Milinkovic-Savic per Luis Alberto al limite: tiro alto.  Al 27’ Cragno salva la porta: in due tempi blocca una palla pericolosa di Immobile. Subito è ancora l’estremo difensore rossoblù che manda in angolo un’ottima azione degli avversari: Luis Alberto calcia al volo dal centro sinistra dell’area sul primo palo. Giallo per Nandez reo di aver fatto un fallo ai danni di Correa. Primi 30 minuti molto fiacchi sotto il cielo della Capitale, ma al 37’ è ancora Cragno a salvare la porta da una palla pericolosissima di Immobile crossata da Correa. Il Cagliari ha chiuso tutti gli spazi, costringendo la Lazio a giocare centralmente. Il primo tempo si chiude sullo 0-0, il Cagliari ha ben retto l’urto della Lazio non brillantissima.

Secondo tempo. Squadre che tornano in campo senza cambi. Contrasto tra Milinkovic-Savic e Lykogiannis, ha la peggio il terzino rossoblù che dolorante viene assistito a bordo campo. Cagliari momentaneamente n dieci. Lykogiannis ha stretto i denti, ha provato a giocare, ma è costretto a lasciare il campo: ingresso obbligato di Tripaldelli al suo posto. Intano i cross di Lazzari mettono in difficoltà i sardi: la difesa al 50’ salva Cragno. Rischia la Lazio al 54’: su rimessa laterale di Tripaldelli, Marin cerca la profondità e si trova una prateria davanti, calcia ma il suo tiro supera la traversa. arriva il gol della Lazio al 61’: a sbloccare la partita è Immobile al suo 14esimo gol in questo campionato, sfortunato Cragno che non riesce nel miracolo. Immediata risposta del Cagliari. Marin si inserisce centralmente e smarca con un tocco orizzontale Pavoletti sulla destra dell’area: tiro a colpo sicuro, ma la difesa della Lazio ribatte.  Dopo cambio per Inzaghi: fuori Lazzari e Luis Alberto per Lulic e Akpa Akpro. Giallo per Correa: fallo su Cragno. Inzaghi sostituisce anche Correa con Muriqi. Di Francesco è pronto a far entrare Simeone, il Cholito sostituisce Zappa. Il Cagliari passa alla difesa a quattro con due punte. Giallo anche per Joao Pedro. Nella Lazio entra Parolo per Musacchio e Escalante per Leiva. Doppio cambio anche per il Cagliari: fuori Pavoletti e Nainggolan, dentro Cerri e Pereiro. Occasione per il Cagliari, bruciata da Pereiro appena entrato che non trova la porta. Fallo di Parolo che recupera un giallo. Irati ammonisce anche Inzaghi per proteste. Mancano pochi minuti, ma il Cagliari ci sta provando: tiro di Nandez dal limite, ma Reina blocca. Sono 5 i minuti di recupero concessi dal direttore di gara.

 LAZIO (3-5-2): Reina; Musacchio (82’ Parolo), Acerbi, Radu; Lazzari (65’ Akpa Akpro), Milinkovic-Savic, Leiva (82’ Escalante), Luis Alberto (65’ Lulic), Marusic; Correa (73’Muriqi), Immobile. A disposizione: Alia; G. Pereira, Hoedt; Fares, Parolo, Akpa Akpro, Lulic, A. Pereira; Caicedo, Muriqi. Allenatore: Simone Inzaghi.

CAGLIARI (3-4-2-1): Cragno; Rugani, Godin, Walukiewicz; Zappa (76’ Simeone), Nandez, Marin, Lykogiannis (52’ Tripaldelli); Nainggolan (84’ Pereiro), Joao Pedro; Pavoletti (84’ Cerri). A disposizione: Aresti, Vicario; Tripaldelli, Calabresi, Carboni; Pereiro, Asamoah, Tramoni; Simeone, Cerri. Allenatore: Eusebio Di Francesco.

ARBITRO: Irati di Pistoia

MARCATORI: Immobile 62’,

AMMONITI: Nandez, Correa, Joao Pedro, Parolo, Inzaghi

Ieri, 3 maggio, Gergei si è stretta in un abbraccio collettivo per rendere omaggio a Carlotta Dessì, giornalista sarda scomparsa nel febbraio 2024, intitolandole una piazza nel centro storico. Un momento carico di emozione, che ha visto la partecipazione di familiari, amici, colleghi e rappresentanti del mondo dell’informazione, venuti a condividere il ricordo di una donna che, con la sua forza, la sua umanità e la sua voce, ha lasciato un segno profondo.

Foto di Stefania Pinna

Carlotta, volto noto di Mediaset e Sky, era amata e stimata per la sua professionalità limpida e la sua determinazione, anche nei momenti più difficili della malattia rara al midollo osseo contro cui ha combattuto con coraggio. Il legame con Gergei – terra d’origine dei suoi nonni, rifugio dell’anima durante i rientri nell’Isola – era profondo e sincero. Da oggi, quel legame si traduce in un segno concreto di memoria e gratitudine: Piazza Carlotta Dessì.

A impreziosire la nuova piazza, anche una statua in bronzo che ritrae Carlotta, realizzata dallo scultore cagliaritano Augusto Mola, autore noto per le sue opere commemorative. L’opera, fortemente voluta dai genitori di Carlotta, Orazina e Ignazio Dessì, nasce con l’intento di “trasformare il dolore in bellezza”, offrendo alla comunità un luogo dove il ricordo possa diventare presenza viva.

Foto di Stefania Pinna

“Carlotta non ha mai smesso di raccontare con onestà, passione e sensibilità. Questa piazza è il nostro modo per continuare a farla parlare, per non dimenticare ciò che ci ha insegnato”, ha detto durante la cerimonia uno dei colleghi che l’ha accompagnata nel suo percorso professionale.

L’iniziativa si inserisce in un più ampio progetto di riqualificazione urbana, reso possibile dalla generosità di chi ha conosciuto e amato Carlotta: non solo i suoi cari, ma anche concittadini, colleghi e amici che hanno voluto lasciare un segno tangibile della sua eredità umana e professionale. Da oggi, Gergei non è solo un luogo del cuore per chi l’ha conosciuta, ma anche una tappa della memoria collettiva, dove la storia personale di una giovane donna diventa patrimonio di tutti. Un luogo dove fermarsi, ricordare e lasciarsi ispirare.