La Sardegna va verso la Zona Gialla.

Da lunedì l’Isola dovrebbe ritornare tra le regioni in fascia gialla.

Il nuovo provvedimento dovrebbe essere preso sulla base di quanto sta emergendo dalla bozza del monitoraggio settimanale dell’Iss – ministero della Salute.

In Sardegna sono ore di grande attesa, soprattutto tra i gestori e lavoratori di bar e ristoranti, attività che nelle ultime due settimane hanno accusato il colpo per le restrizioni. Il ritorno in Zona Gialla permetterebbe poi a tutti i sardi di spostarsi,  sempre all’interno dell’orario dalle 5 alle 22, in tutta l’Isola senza alcuna autocertificazione, e poter consumare al bar o in ristorante sino alle 18.

La percentuale di occupazione dei posti letto per Covid in Sardegna è confortante. Resta invece superiore a 50 ogni 100mila abitanti il numero dei contagi.

Rischiano invece di rimanere ancora in arancione la Puglia e la Sicilia. Potrebbe invece ritornare in zona rossa l’Umbria. In lockdown invece la Provincia dell’Alto Adige, per gli elevati casi di contagio.

Il 17 febbraio 1943 gli aerei americani bombardarono Gonnosfanadiga e sganciarono delle bombe in alcuni punti del paese, in via Porru Bonelli (il “rettifilo”), la strada principale, via Guglielmo Marconi e via Cagliari. 

Le conseguenze furono disastrose: le bombe seminarono una violentissima grandine di schegge metalliche che crivellarono muri, portoni, cancelli, e colpirono la popolazione. Morirono 83 persone e 98 furono gravemente ferite, con terribili mutilazioni, soprattutto tra donne e bambini.

I cittadini furono presi alla sprovvista: perché Gonnosfanadiga fu bombardata non essendo un punto strategico ma una tranquillo paesino? 

Gli americani si giustificarono dicendo che dall’alto il paese fu scambiato per una base militare e via Porru Bonelli, completamente rettilinea, una pista di atterraggio per aerei.