Oggi l’Italia si è svegliata in giallo, tranne la Sardegna e altre quattro regioni

Oggi sono attesi dal ministero della Salute i chiarimenti richiesti dal Tar Sardegna sul perché la nostra Isola per un'altra settimana debba rimanere in zona arancione
oggi l’Italia si sveglierà in zona gialla, tranne la nostra Isola e altre quattro regioni che resteranno arancioni: Umbria, Puglia, Sicilia e Alto Adige.
L’allentamento dei divieti alleggerirà il clima pesante delle ultime settimane a causa di un indice Rt elevato che finalmente si è abbassato. Complice anche una nuova interpretazione del Dpcm che ha eliminato la terza settimana di ‘osservazione’ per passare nella fascia di minor rigore. Meno consolatoria la situazione della Sicilia e della Provincia autonoma di Bolzano che diventeranno arancioni, mentre Puglia, Sardegna e Umbria lo resteranno. E nonostante la Campania sarà gialla, Torre Annunziata si dichiara arancione.
Il bollettino delle ultime 24 riporta che sono stati 11.252 i nuovi casi di coronavirus in Italia, con 237 vittime. Sono stati 213.364 i tamponi effettuati, con un tasso di positività rispetto ai nuovi casi (11.252) del 5,27% (+0,9% rispetto a sabato). Gli attualmente positivi sono 453.968, 9.384 in meno del giorno prima.
Intanto il Tar della Sardegna ha chiesto al ministero della Salute un chiarimento sul mantenimento della zona arancione. Con un decreto, il presidente del Tar Sardegna Dante D’Alessio, ha ordinato al ministero della Salute di fornire entro le 15 di oggi tutti i “chiarimenti sulle ragioni che hanno determinato la permanenza della Sardegna per un’altra settimana in zona arancione, anche nel confronto con i dati riguardanti le altre Regioni”.
C’è un ostacolo per il ritorno in zona gialla: il Dpcm del 14 gennaio all’articolo 2 prevede che le ordinanze con cui il ministero classifica le Regioni siano valide per 15 giorni, salvo che dai risultati del monitoraggio dell’Iss risulti necessaria l’adozione di misure ancor più restrittive. Nell’arco dei sette giorni le misure si possono restringere, non allentare.

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