Spettacolari video realizzati dai drone, foto bellissime in 3 D e poi informazioni utili, mappe lista completa di tutte le strutture ricettive certificate dell’sola, l’elenco completo delle guide turistiche qualificate sono solo alcune delle funzioni che avrà la app “Sardinia”.

Presentata questo pomeriggio all’aeroporto di Elmas, la nuova app frutto della collaborazione dell’Assessorato al Turismo e dal CRS4, l’innovativa applicazione dedicata ai turisti. «Ormai sono pochissime le persone che leggono pubblicazioni cartacee – ha affermato l’Assessore al Turismo della Regione Sardegna, Gianni Chessa – tutto gira sul web. Tutti usano lo smartphone per informarsi e i social per condividere. Siamo partiti proprio da questo».

Intuitiva e semplice da usare la app Sardinia, fornirà ogni tipo di informazione utile a chi vuole visitare la Sardegna, consentirà ai chi non la conosce o la conosce poco: «Si tratta di video e immagini che catturano per l’incedibile bellezza – ha spiegato l’Assessore – i contenuti potranno essere condivisi sui social raggiungendo una diffusione mai ottenuta fino ad ora».

Il brand rimane quello di sempre, la scritta Sardegna con tanti colori ma si aggiungono i 4 mori disegnati con gli stessi colori. «La Sardegna non si è mai fermata, nemmeno con la pandemia, siamo riusciti a portare grandi eventi nell’Isola- ha puntualizzato Chessa – il mondiale di Padel, primi in Italia, il Rally, gli Open di tennis e questa app, che spero partirà entro gennaio, al più tardi febbraio servirà già adesso anche con la pandemia ancora in atto a cominciare a farci conoscere, per far partire subito la stagione turistica appena sarà possibile».

La app è stata progettata per essere il più possibile interattiva e contiene una parte nella quale anche gli utenti potranno aggiungere i loro contributi e grande spazio sarà lasciato ai sindaci: «Rinnovo l’invito anche ai Comuni a inviare i loro contributi, con video foto e informazioni da caricare nella app – ha dichiarato l’esponente della Giunta Solinas – al momento ci sono arrivate le proposte di 124 sindaci, ma in Sardegna ci sono 364 comuni, aspettiamo fiducioso che anche gli altri partecipino».

«Questo lavoro non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza, è il frutto del lavoro di tanti e deve servire da esempio – ha concluso Chessa – la Sardegna ha pagato uno scotto altissimo con la pandemia, ma può ripartire col contributo di tutti, la stampa, gli studenti, la gente, bisogna stare uniti e collaborare, mai più “Centu concas, Centu berritas”».

Alla presentazione questo pomeriggio hanno partecipato anche l’amministratore unico del CRS4 Giacomo Cao, del fondatore di Video On Line Nicola Grauso, dell’innovatore Andrea Pugliese e della comunicatrice del settore Turismo Elsa Pascalis, ha moderato la giornalista del Tg2 Anna Mazzone.

Cagliari, il Consiglio di Stato conferma il divieto di legare le bici fuori dagli stalli.

Una decisione che farà discutere e che segna un punto a favore del decoro urbano in città. Il Consiglio di Stato ha “promosso” il giro di vite voluto dall’amministrazione dell’ex sindaco Paolo Truzzu, confermando la piena legittimità del divieto di incatenare le biciclette fuori dagli stalli dedicati.

Con una sentenza che rigetta il ricorso presentato dalla Fiab di Cagliari, i giudici di Palazzo Spada hanno messo la parola fine a una lunga battaglia legale.

Il provvedimento, incluso nel regolamento di Polizia e Sicurezza Urbana approvato dalla precedente amministrazione comunale, stabilisce in modo chiaro e inequivocabile che è vietato legare le biciclette a “infrastrutture pubbliche non destinate allo scopo”. La violazione di questa norma comporta l’applicazione di sanzioni pecuniarie che vanno da un minimo di 100 a un massimo di 300 euro.

I giudici hanno spiegato che la decisione mira a tutelare, in un’ottica di miglioramento della vivibilità e del decoro della città, quelle infrastrutture che spesso si trovano sui marciapiedi, nelle piazze, nei parchi, o vicino a monumenti. Si tratta di elementi di arredo urbano come ringhiere, recinzioni o pali, per i quali è già generalmente vietata la sosta di qualsiasi veicolo. Pertanto, secondo il Consiglio di Stato, la disposizione non viola in alcun modo le norme del codice della strada.

Ma la sentenza va oltre, affrontando un punto cruciale sollevato dai ricorrenti. La Fiab aveva denunciato una presunta disparità di trattamento tra gli “utenti deboli”, ovvero i ciclisti, e gli “utenti forti”, come gli automobilisti, sostenendo che la norma penalizzasse i primi a vantaggio dei secondi. Il Consiglio di Stato ha respinto categoricamente questa tesi, evidenziando che una disparità di trattamento può essere configurabile solo in presenza di situazioni perfettamente identiche, e che tale condizione non sussiste in questo caso. I giudici hanno inoltre ritenuto infondata la disparità invocata in appello anche rispetto ai monopattini.

Infine, sono state giudicate infondate anche le censure che contestavano la presunta contraddittorietà del regolamento con gli obiettivi fissati dal Piano Urbano della mobilità sostenibile. A questo proposito, il Consiglio di Stato ha ribadito che si tratta di una valutazione discrezionale, per la quale “il giudice non può sostituirsi all’amministrazione”. La decisione ha quindi confermato la legittimità dell’azione comunale, stabilendo che la tutela del decoro urbano è un obiettivo prioritario che può essere perseguito attraverso normative specifiche.