Stanotte a Tuili, i carabinieri della Stazione di Barumini sono intervenuti in quella via Umberto I, presso l’abitazione di un vedovo 67enne che vive da solo, mentre i figli lavorano in nord Italia. L’uomo, con problemi di salute, da molte ore non rispondeva al telefono e un suo compaesano, resosi conto, ha richiesto l’intervento dei Carabinieri.

In realtà più persone si stavano preoccupando in quel momento, e realizzando durante i loro discorsi che vi potesse essere un pericolo grave, che il loro amico o conoscente potesse stare molto male, hanno deciso di richiedere l’intervento dell’Arma.

Giunta la pattuglia sul posto, non avendo ricevuto risposta, si è cercato il modo per accedere nell’abitazione. Ma era tutto chiuso dall’interno. I carabinieri, grazie al supporto dei vigili del fuoco per forzare la porta d’ingresso, hanno superato l’ostacolo. L’uomo è stato ritrovato riverso per terra, colpito da un malore, privo di sensi ma ancora vivo.

E stato lasciato subito alle cure degli operatori del 118, nel frattempo intervenuti, e trasportato in emergenza al Policlinico di Monserrato. Ora lotta tra la vita e la morte.

Stamattina i carabinieri della Stazione di San Nicolò Gerrei, a conclusione di un’attività d’indagine, deferiranno in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, per furto aggravato e continuato, un 19enne algerino, residente a Sinnai, attualmente ospite presso la comunità “Camineras”.

Nei suoi confronti sono stati raccolti elementi probatori in relazione agli eventi della notte del 02 dicembre 2020, quando si sarebbe reso responsabile di due furti su due Fiat Punto per un valore complessivo di circa 400 euro, tra denaro e oggetti personali delle vittime.

Nell’arco della stessa notte poi, scavalcando un cancello e si è introdotto anche all’interno del cortile di pertinenza dell’abitazione di un pensionato del luogo, che accorgendosi però della sua presenza lo ha indotto a dileguarsi, urlando a squarciagola.

La perquisizione presso la camera che lo straniero occupa, presso la comunità dove alloggia, ha dato esito negativo per quanto riguarda la refurtiva, ma sono stati rinvenuti gli indumenti indossati, ripresi da videocamera e descritti da testimoni oculari.