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«12764 morti. E si pensa al cenone e alle piste da sci», commenta l’infettivologo Angioni

terapia_intensiva con Angioni

Un numero impressionante di morti negli ultimi 30 giorni, ben 12764, “e si pensa al cenone e alle piste da sci”. Questo il commento che ha postato su Facebook l’infettivologo cagliaritano del Santissima Trinità Goffredo Angioni riferendosi alle riflessioni di queste ore del governo su cosa sarà lecito aprire o no durante le festività di dicembre e gennaio.

Il governo intanto continua a lavorare sul nuovo Dpcm, con due obiettivi: far respirare l’economia nelle settimane che precedono il Natale ed evitare spostamenti di massa nei giorni delle feste vere e proprie. “Credo che ci sarà ancora un numero di morti di questa grandezza ancora per 10-14 giorni, poi dovremmo vedere un calo. E’ difficile commentare il Natale o la riapertura degli impianti sciistici pensando al numero dei decessi”, dice Locatelli.

Domani verrà deciso il numero massimo di persone per i pranzi delle Feste: 6 o 8. Il ministro Speranza invita a “limitare i posti a tavola agli affetti più stretti”.

Per il presidente del Consiglio superiore di Sanità Locatelli, “i numeri attuali non rendono compatibile l’apertura delle piste da sci perché potrebbe comportare una ripresa della curva epidemica”.  Il governo, intanto, lavora su più fronti per far sì che gli interventi che saranno decisi con il prossimo Dpcm consentano di evitare gli errori fatti in estate e non siano vanificati dalle scelte degli altri Paesi, in particolare quelle relative allo sci visto che il governo ha ribadito il no alla riapertura degli impianti e una decisione in senso contrario da parte di altre nazioni rappresenterebbe un ulteriore colpo ad un’economia già al tappeto.

 

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