La Mercedes a bordo della quale viaggiavano Steven Carbini e Angelica Lucia Angulo Gomez non era di proprietà del ragazzo. Steven, 18 anni neo patentato non avrebbe potuto guidarla, la Procura indaga proprio su questo aspetto. Vuole accertare come mai Steven avesse la disponibilità di quell’auto.

Il sostituto procuratore Daniele Caria ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, e sta acquisendo tutti gli elementi rilevati dalle forze dell’ordine sul luogo dell’incidente. Steven infatti dopo una manovra di sorpasso, rientrando in corsia si è schiantato sul rimorchio trainato dal trattore che lo precedeva nel suo stesso senso di marcia.

Nell’incidente hanno perso la vita un ragazzo di 18 anni e la sua fidanzata di 17 che aspettava un bimbo. I due avevano programmato di sposarsi e stavano preparando la loro nuova casa. Una tragedia come questa deve essere chiarita in ogni suo aspetto.

Per questo la Procura di Cagliari mira ad accertare anche se il rimorchio attaccato al trattore fosse segnalato adeguatamente o se Steven non lo avesse notato proprio perché non in regola, presto potrebbe essere sentito il proprietario del trattore che era alla guida al momento dell’incidente, e ora si trova ricoverato in ospedale, le sue condizioni non sono gravi.

L’Isatis tinctoria, meglio nota come guado, è una pianta della famiglia delle Brassicaceae originaria dell’Asia, che probabilmente ha fatto il suo ingresso in Europa già ai tempi del Neolitico. Il suo nome scientifico, tinctoria, non lascia dubbi sulle sue qualità: è una pianta tintoria per eccellenza. Il nome comune, invece, guado, sembra nascere da antiche radici celtiche o germaniche, weid, che indicavano semplicemente un’“erba selvatica”.

Dal guado si estrae un blu intenso e resistente, un tempo protagonista assoluto della tintura di tessuti e filati in tutta Europa. La sua versatilità è sorprendente: lana, seta, cotone, lino e persino juta possono trasformarsi in sfumature blu vibranti. Non solo tessuti: il guado è stato impiegato anche in cosmetica e in alcune applicazioni pittoriche. La coltivazione, però, ha conosciuto un lento declino con l’arrivo dell’indaco importato, vivendo una breve rinascita durante il blocco continentale napoleonico, per poi scomparire quasi del tutto.

La pianta fiorisce tra maggio e luglio. Un grazie speciale a Giò Vanna per le splendide foto condivise nel gruppo Facebook Flora spontanea della Sardegna.