I primari dei reparti del Santissima Trinità, ospedale in prima linea nella lotta al Covid-19, hanno inviato una lettera alla nostra redazione per difendere l’operato del direttore sanitario Sergio Marracini dai quotidiani attacchi provenienti da alcune sigle sindacali.

Riceviamo e pubblichiamo:

«Siamo I Primari dell’Ospedale Santissima Trinità di Cagliari, ospedale sempre in prima linea nella cura di tantissime malattie, grazie alla presenza al suo interno, di tante specialità mediche. Le donne e gli uomini del SS. Trinità, seppur con ruoli e mansioni diverse quotidianamente, con grande professionalità e spirito di sacrificio, dedicano tutte le loro energie al buon funzionamento dell’Ospedale e alla buona cura dei pazienti. La lotta in prima linea, dallo scorso febbraio si è fatta più dura in quanto, come noto, l’ospedale ha avuto l’onore e l’onere di curare anche le malattie correlate all’infezione del Corona Virus diventando l’ospedale Covid 19 più importante della Sardegna.

Il Santissima Trinità si è trasformato in modo modulare con reparti a diversa intensità di cura che vanno dalla terapia intensiva (2 reparti) fino a reparti a in cui i pazienti oramai guariti sono in procinto di essere dimessi.
Tutto questo è stato possibile grazie a una puntuale e competente regia da parte della Direzione Sanitaria rappresentata dal Dott. Sergio Marracini, in coordinamento con la Direzione Generale e Sanitaria dell’ATS e dell’ASSL. La professionalità e la competenza del Dott. Marracini ha fatto si che grazie a precise procedure e percorsi ben definiti, nella cura dei pazienti Covid 19, gli operatori abbiano sempre lavorato con elevati livelli di sicurezza.

Per questo motivo non possiamo più “tollerare” gli attacchi ingiustificati a mezzo stampa o social, che il sindacato FIALS pressoché quotidianamente, indirizza al nostro massimo rappresentante, il Direttore Sanitario Dott. Sergio Marracini,  infangando il suo e il nostro lavoro. Non è più accettabile che in un momento così delicato attraversato dalla Sanità isolana ci sia chi utilizza maldicenze e falsità nei confronti di chi tutti i giorni rischia la vita per la cura dei pazienti».

Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale si registrano 399 nuovi casi, 218 rilevati attraverso attività di screening e 181 da sospetto diagnostico. Si registrano 7 vittime (234 in tutto): tre residenti nel nord Sardegna, una donna e due uomini rispettivamente di 65, 73 e 92 anni, tre della Città Metropolitana di Cagliari, due donne e un uomo di 54, 82 e 74 anni, e un uomo di 84 anni residente nella provincia del Sud Sardegna.

Sono 9.830 i casi di positività al Covid-19 complessivamente accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza.

In totale sono stati eseguiti 270.574 tamponi con un incremento di 2.959 test. Sono invece 336 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (tredici in meno rispetto al dato di ieri), mentre è di 43 (+4) il numero dei pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 5.999. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 3.152 (+53) pazienti guariti, più altri 66 guariti clinicamente.

Sul territorio, dei 9.830 casi positivi complessivamente accertati, 1.971 (+86) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 1.579 (+70) nel Sud Sardegna, 861 (+15) a Oristano, 1.252 (+41) a Nuoro, 4.167 (+187) a Sassari.