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Life, un inno alla vita. La miracolosa ripresa del cucciolo che ha commosso tutta Italia, ora adottato a Quartu

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Un chilo e mezzo di ossa senza più un’anima. Ecco com’era quando è stato recuperato da chissà quale girone infernale. Life, così l’avevano battezzato le volontarie del rifugio di Gonnosfanadiga che si sono occupate di lui, è stato ritrovato in un campo lo scorso primo settembre, abbandonato senza pietà, 1 chilo e 600 di ossa, pelle e parassiti.

Quasi impossibile credere che il piccolo si sarebbe potuto riprendere: ma giorno dopo giorno, miracolosamente le sue condizioni hanno iniziato a migliorare. Caterina Uccheddu, responsabile del rifugio Amici degli Animali, è stata la prima a volerci credere e andare fino in fondo e con lei la figlia Valeria, altra instancabile volontaria. La sua storia ha commosso non solo la Sardegna ma ha oltrepassato il mare scatenando un circolo virtuoso che ha coinvolto tantissime persone che hanno contribuito al sostegno per le sue cure.

 

E lui, quasi a voler ringraziare, ce l’ha fatta. Ha vinto la sua battaglia con la vita, ha sconfitto chi voleva a tutti i costi cancellarlo da questa terra. Poi sono iniziate le richieste di adozione, tante, tantissime. Ma a colpire Caterina Uccheddu sono state due ragazze, presenti nella vita di Life fin dall’inizio: “Salve signora Caterina, mi perdoni davvero per l’ora (era quasi l’1 di notte, ndr), spero di non disturbarla e che legga domani il mio messaggio. Ho visto ora su Facebook le condizioni del piccolo Life. Purtroppo posso aiutare solo con una piccola donazione. Le chiedo per favore di tenermi informata sulle condizioni di salute del cucciolo”. Così è iniziata la conoscenza tra Giorgia, Paola e il piccolo Life.

“Ogni giorno, ci raccontano, aprivamo la pagina FB del rifugio “Amici degli Animali” per avere sue notizie e come la maggior parte dei follower abbiamo pianto per la brutalità di quelle foto. Quale altro essere vivente aveva osato ridurlo così? Poi piano piano le immagini hanno iniziato a trasformarsi”. “Dopo 3 settimane ecco il video di Vistanet, che si concludeva con la notizia che Life era pronto per trovare una famiglia. A me e la mia compagna è bastato uno sguardo: abbiamo capito che ci dovevamo provare, o almeno dovevamo conoscerlo!”.

Giorgia e Paola hanno continuato così a scrivere alla responsabile del rifugio. “Sentivamo di potergli dare tutto l’amore che una coppia può dare a un’anima ferita”. Poi la bella notizia: le ragazze potevano finalmente conoscerlo. “Non so se “la scintilla” possa funzionare anche tra umani e animali, ma quando la prima volta lo abbiamo visto al parco con la volontaria che giocava, ci ha commosse. C’erano altre persone per conoscerlo. Noi non parlavamo, eravamo lì solo per la gioia di abbracciarlo. Di quel giorno ricordo solo che Betty la volontaria e Caterina rimasero colpite da noi e quando ci dissero che ci avevano scelto per una prova, abbiamo sentito tutta la felicità e il terrore di essere diventate “genitori”! Mille interrogativi e ansie che ora ci fanno ridere”.

“Chiunque volesse decidere di salvare un cane, garantiamo che sarà come salvare se stessi”, concludono le due ragazze innamorate pazze del loro cucciolo tanto che, per far conoscere la storia di Life hanno creato una pagina FB, “Back to Life”.

 

 

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