«Se la curva dei contagi dovesse crescere – ha affermato l’ex sindaco di Cagliari –  e ci auguriamo che non accada, è fondamentale predisporre immediatamente aiuti economici per i lavoratori della palestre».

«Bisogna verificare con il comitato tecnico scientifico la compatibilità dell’attività delle palestre con le regole per il contenimento dei contagi, e ed eventualmente – ha aggiunto Zedda – concedere di far lavorare le palestre che già si erano organizzate e stavano rispettando tutte le norme.

«Se la curva dei contagi dovesse crescere, e ci auguriamo che non accada, è fondamentale predisporre immediatamente aiuti economici per i lavoratori della palestre. Si devono trovare le risorse, che ci sono, ci sono alcuni milioni di euro da mettere a disposizione di questa categoria per sostenerla – ha concluso il Consigliere dei Progressisti – qualora non si potesse proprio scongiurare la chiusura».

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.