A Villasor, una scazzottata all’esterno del bar “Pizza e Brace”, tra un uomo del paese, Danilo P., 46 anni, e un marocchino di famiglia zingara della zona, Adil L., 41 anni.

I due si sono vicendevolmente provocati, una lite da bar per futili motivi. Risultato pluritraumi al volto entrambi con prognosi 30 gg presso gli ospedali Brotzu di Cagliari e il Policlinico di Monserrato.

A termine degli accertamenti dell’Arma di Villasor, sono stati entrambi deferiti in stato di libertà per lesioni aggravate, con riserva di presentazione querele.

Spintoni, pugni percosse e violenze, sia psicologiche che fisiche, ai danni di adulti e coetanei.  Scenario di questi episodi di violenza era proprio Selargius e l’area metropolitana circostante. Un branco di giovani su cui hanno indagato i Carabinieri di Selargius  che dopo una complessa e delicata attività di indagine (risultata anche difficoltosa a causa di una iniziale reticenza da parte delle giovani vittime, timorose di possibili ritorsioni) ha consentito di ricostruire tutti i fatti e le dinamiche aggressive con cui i giovani agivano.

Si tratta di una  baby gang composta da quattro persone, di cui un minorenne e da tre fratelli gemelli neo maggiorenni, tutti residenti nell’Hinterland. In virtù della loro giovane età, sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Cagliari per concorso in lesioni personali.

Gli episodi accertati sono vari e si sono verificati tra il mese di luglio e agosto del 2020. Il copione sempre lo stesso: il gruppo individuava la vittima di turno, uno di loro l’avvicinava con una scusa chiedendo l’ora o una sigaretta e poi il malcapitato si vedeva improvvisamente accerchiato e aggredito dal resto del branco che passava alle vie di fatto. Atti non solo di bullismo ma anche scene di inaudita violenza, in cui  il branco scatenava la sua furia cieca e insensata nei confronti di coetanei e persone adulte, talvolta con colpi di casco, in particolare al volto. Una spirale di violenza ove alcune volte le vittime sono dovute ricorrere alle cure dei sanitari per le lesioni riportate. Tutte senza uno scopo preciso, se non il divertimento attraverso la violenza gratuita.