Critica la situazione nelle carceri sarde: anche un neonato in prigione con la mamma

Secondo i dati del Ministero in Sardegna ci sono 2.047 detenuti di cui 39 donne, ristretti in 10 istituti. Nella Casa Circondariale di Uta a fronte di 561 posti disponibili sono recluse 572 persone (lo scorso 31 agosto erano 563).
Secondo i dati del Ministero in Sardegna ci sono 2.047 detenuti di cui 39 donne, ristretti in 10 istituti. Nella Casa Circondariale di Uta a fronte di 561 posti disponibili sono recluse 572 persone (lo scorso 31 agosto erano 563).
«A destare preoccupazione – afferma Maria Grazia Caligaris, di Socialismo Diritti e Riforme- è la presenza nell’Istituto di Sassari-Bancali di una donna straniera con una creatura al seguito. Ancora una volta un neonato (o neonata) è costretto a vivere in cattività senza colpe. L’auspicio è che si tratti di una condizione temporanea e che si provveda al più presto a trovare una alternativa al carcere per garantire al piccolo un ambiente adeguato alle sue esigenze».
Il commento dopo la pubblicazione dei dati del Ministero della Giustizia che fotografano la realtà isolana dietro le sbarre al 30 settembre.
«Destano perplessità e sorpresa la scarsa attenzione che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Ministero della Giustizia riservano in particolare alle Colonie Penali, oltre al sistema penitenziario sardo nel complesso. Le carenze d’organico di Agenti, Funzionari giuridico-pedagogici, amministrativi, vice direttori e Direttori sembrano rendere davvero difficile – conclude la Caligaris – quel percorso riabilitativo e d’integrazione sociale delle persone recluse, indispensabile per rispettare pienamente l’art. 27 della Costituzione».

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