Cinquemila insegnanti precari in Sardegna chiedono spazio e stabilizzazione nella scuola.

Questo pomeriggio le delegazioni di due associazioni, la Anli e la Anddl, hanno manifestato davanti alla sede del Consiglio regionale per chiedere maggiore considerazione nel mondo dell’istruzione.

I precari lamentano la mancanza di certezze e il concorso premierà solo duecento docenti su cinquemila. Chiedono una assunzione stabile dopo tanti anni di sforzi e sacrifici. Ora la palla passerà al Ministero.

Una piccola manifestazione di circa trenta insegnanti ha allestito nel pomeriggio un sit in fuori dai cancelli del Cus Cagliari, dove era presente la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli per partecipare alla celebrazione dei 70 anni del Cus Cagliari.

Oggetto della contestazione è la recente sentenza del Consiglio di Stato che stabilisce che per entrare in ruolo gli insegnanti precari dovranno essere in possesso non più del solo diploma magistrale ma della laurea. 

«È il più grosso licenziamento di massa della storia italiana – accusano le insegnanti in protesta – stiamo parlando di decine di migliaia di lavoratori con decine di anni di precariato alle spalle». Oltre alla polemica sull’abilitazione resta forte la contestazione sulla mancata assegnazione delle 3.500 cattedre di sostegno vacanti in Sardegna che un centinaio di insegnanti “con la valigia” (cioè di ruolo lontano dalla Sardegna) vorrebbe occupare.

Il piccolo gruppo, che ha consegnato anche una lettera alla ministra, sta raggiungendo in questi minuti l’aeroporto di Cagliari per far sentire alla ministra le proprie rivendicazioni.