Iniziativa di solidarietà a Cagliari: arriva lo “zaino sospeso”, un aiuto per i bimbi più bisognosi
Iniziativa di solidarietà a Cagliari: arriva lo “zaino sospeso”, un aiuto per i bimbi più bisognosi
Iniziativa di solidarietà a Cagliari: arriva lo “zaino sospeso”, un aiuto per i bimbi più bisognosi
I gruppi "Mutuo Soccorso Casteddu" e "Sa Spesa sospesa", già distintisi per l'iniziativa della spesa sospesa, nata per aiutare le famiglie bisognose durante il lockdown, hanno dato vita a una nuova pregevole iniziativa, quella dello "zaino sospeso".
Tra pochi giorni ricomincerà anche in Sardegna la scuola. Zaino, quaderni, libri, penne, matite, pennarelli e tanto altro: spese importanti per le famiglie.
Per questo motivo i gruppi “Mutuo Soccorso Casteddu” e “Sa Spesa sospesa”, già distintisi per l’iniziativa della spesa sospesa, nata per aiutare le famiglie bisognose durante il lockdown, hanno dato vita a una nuova pregevole iniziativa, quella dello “zaino sospeso”.
«All’avvio dell’anno scolastico – spiega il gruppo Mutuo Soccorso Casteddu – abbiamo pensato di sostenere le famiglie che vivono un momento di difficoltà con lo “Zaino sospeso”, iniziativa di solidarietà per raccogliere zaini e materiale scolastico da donare agli scolari e scolare delle scuole. L’idea è già diffusa in diverse città e anche a Cagliari. Il nostro Zaino sospeso si appoggia a un’altra preziosa rete nata durante l’emergenza sanitaria a Cagliari, Mutuo soccorso Casteddu e Sa Spesa Sospesa. Una realtà nata dal basso, che dimostra ancora una volta come la nostra comunità nei momenti difficili riesce a restare unita e solidale».
Ecco cosa sarà raccolto:
– zaini e astucci nuovi o di seconda mano in ottime condizioni, cancelleria nuova (quaderni, album, penne, pennarelli, matite e gomme, evidenziatori, strumenti da disegno);
– contributi economici da spendere negli esercizi commerciali che aderiranno all’iniziativa.
Non saranno raccolti:
– libri;
– grembiuli.
Punto di raccolta: Su Tzirculu, in via Molise 58 a Cagliari, ogni giorno dalle 20 in poi.
Accadde oggi. 14 settembre 1979: la sciagura aerea del Dc 9 Ati precipitato a Capoterra (FOTO)
Alle 00:45 del 14 settembre 1979 si verificò la peggiore sciagura aerea della Sardegna. Un DC 9 che qualche minuto dopo sarebbe atterrato ad Elmas, proveniente da Alghero, si schiantò sulla cresta di una montagna, dopo aver deviato, e sbagliato rotta, in seguito ad un addensamento nuvoloso (PHOTOGALLERY NEL PEZZO).
La notte tra il 13 e il 14 settembre 1979 è passata tristemente alla storia per il disastro aereo di Sarroch.
Questa terribile vicenda provocò la morte di 31 persone, non ci furono sopravvissuti ed è a tutt’oggi la più grave sciagura aerea che abbia riguardato la Sardegna e l’aeroporto di Elmas in particolare. Il volo aereo della Trasporti Italiani 12 effettuava la tratta Alghero – Cagliari per poi proseguire verso Roma. L’aeromobile utilizzato era un DC 9-32, il volo da Fertilia era partito a mezzanotte, con un leggero ritardo alla partenza a causa del cambio dei membri dell’equipaggio.
Guarda la gallery
Le immagini del Dc9 precipitato a Capoterra il 14 settembre 197918
Il viaggio non ebbe alcun imprevisto fino a giungere a pochi chilometri dall’aeroporto di Elmas. Qui un cumulo di nuvole e nembi convinse, dietro autorizzazione della torre di controllo, il comandante Pennacchio e il primo ufficiale Mercurelli ad effettuare una virata per evitare la perturbazione. Convinti di sorvolare il mare proseguirono senza accorgersi del pericolo che incombeva, il DC 9 corre incontro a Monte Nieddu. Ad un certo punto scompare dai radar dell’aeroporto di Elmas, l’aereo cozza contro la cresta del monte e precipita sulla montagna. Alcuni tecnici della raffineria della Saras raccontarono di aver udito nell’oscurità il rombo dell’aereo insolitamente basso, poi dopo pochi minuti una tremenda esplosione ed una palla di fuoco provenire dalla montagna. In quell’attimo perdono la vita 27 passeggeri e i quattro membri dell’equipaggio. Non ci saranno sopravvissuti.
Nove passeggeri dovevano sbarcare a Cagliari mentre i restanti, più alcuni che aspettavano di imbarcarsi ad Elmas, avrebbero proseguito verso Roma. Subito allertati, i vigili del fuoco della raffineria, lanciarono l’allarme nel capoluogo e si precipitarono sul luogo del disastro, ma le condizioni metereologiche avverse e la natura impervia del rilievo non consentivano di raggiungere il sito. Oltretutto la zona era avvolta dalla totale oscurità, fatta eccezione per il violento rogo che si sprigionava dall’aereo in fiamme per diverse ore e che forniva in ogni caso un punto di riferimento visivo a chi tentava disperatamente di raggiungere la cresta ad 700 metri d’altitudine.
Ai soccorsi partecipano Vigili del Fuoco, militari, Carabinieri, Polizia di Stato e vari volontari. Un motorista dell’ATI non sa darsi pace, pur stremato dalla lunga e massacrante marcia non vuol darsi per vinto, conosce bene i membri dell’equipaggio cui è legato da vecchia amicizia. Il mattino successivo ai soccorritori si presentò uno spettacolo mai visto prima sulla nostra Isola: rottami fumanti del DC 9 sparsi ovunque, i corpi delle vittime irriconoscibili per l’impatto ed il violento rogo sprigionatosi dopo l’esplosione. Le salme vennero a fatica pietosamente ricomposte, nel frattempo si cercava la scatola nera per cercare di capire la dinamica dell’incidente. Il corpo del comandante Pennacchio viene recuperato al pomeriggio, al polso l’orologio è fermo sulle 00.45.
All’interno di un Palazzetto di viale Marconi viene improvvisata una camera ardente, nel frattempo l’arcivescovo di Cagliari S. E. Giuseppe Bonfiglioli reca conforto ai familiari delle vittime e benedice i feretri. I funerali si svolgeranno nella Basilica di Bonaria alla presenza di ventimila persone, poi mestamente, i parenti, ottenute le autorizzazioni, porteranno via i loro cari, per poterli seppellire nei propri paesi d’appartenenza. Della tragedia vennero ritenuti responsabili il comandante ed il suo secondo assieme al controllore di volo per non aver prontamente obbligato l’equipaggio a correggere la rotta. Il Presidente della Repubblica grazierà in seguito il controllore di volo. Nel 2013 è sorta inoltre una diatriba tra il comune di Sarroch e Alitalia (compagnia che nel frattempo ha assorbito l’ATI), per la rimozione dal sito dell’incidente, dei resti del DC 9, ancora presenti in buona parte sulla cresta di Monte Nieddu. [FOTO DI MARIO MARCIS]
Lo sapevate? L'Ilvamaddalena è la società calcistica più antica della Sardegna. L’Ilva è una delle più antiche società sportive non solo della Sardegna ma d’Italia. Ha sede a La Maddalena.…
Due tra i gioielli di Cagliari: i colori dell’alba che si riflettono sul mare e il cielo, quel cielo cagliaritano sempre pulito e terso, uno spettacolo che molti ci invidiano.…
Lo sapevate? L'Ilvamaddalena è la società calcistica più antica della Sardegna. L’Ilva è una delle più antiche società sportive non solo della Sardegna ma d’Italia. Ha sede a La Maddalena.…
Due tra i gioielli di Cagliari: i colori dell’alba che si riflettono sul mare e il cielo, quel cielo cagliaritano sempre pulito e terso, uno spettacolo che molti ci invidiano.…