Dopo il botta e risposta tra Lazio e Sardegna sulla questione contagi, si sta arrivando all’intesa tra le due regioni. Se da una parte il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti chiede di effettuare tamponi prima degli imbarchi dall’Isola e a lui si accoda l’Assessore alla Sanità laziale D’Amato, l’omologo nostrano Mario Nieddu rilancia proponendo invece tamponi prima di giungere nell’Isola.
“Da oggi sono attivi i box di controllo con tampone anche al porto di Civitavecchia. Ma non basta. Il Ministero della Salute e la Regione Sardegna devono urgentemente predisporre controlli con tampone agli imbarchi dei traghetti”. Così in una nota Zingaretti. “Dai nostri dati – aggiunge all’Ansa – i positivi asintomatici agli sbarchi sono moltissimi, ma coloro che vengono eventualmente contagiati in viaggio non è possibile intercettarli allo sbarco perché il contagio si manifesta solo dopo alcuni giorni. Sono persone asintomatiche che stanno bene ma possono essere veicolo di contagio per altri familiari e persone fragili. C’è un dato tecnico scientifico da tenere in considerazione. Fare viaggiare i traghetti con questa promiscuità è un errore perché moltiplica i contagi di persone che poi tornano alle loro case in tutta Italia. Ecco perché – conclude Zingaretti – è fondamentale fare i tamponi rapidi agli imbarchi ed eventualmente far scattare la quarantena a terra o iniziare l’isolamento già nelle navi”.
«Oggi (ieri, 22 agosto, ndr.) nel Lazio si registrano 215 casi e zero decessi, di questi il 61% sono link di rientro. Oggi è record di positivi, mai così tanti, legati prevalentemente ai casi con link dalla Sardegna 45% (97 casi)». Queste le parole di Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio. «Sono in prevalenza giovani e asintomatici. In questa fase il tema non sono né le ospedalizzazioni, né le terapie intensive che sono assolutamente sotto controllo e non danno alcuna preoccupazione, ma bloccare tempestivamente le catene di trasmissione rintracciando gli asintomatici ed evitare che venga diffuso il virus in ambito familiare».
Nieddu dal canto suo replica che invece i tamponi vanno fatti agli imbarchi per la Sardegna e non il contrario, ipotizzando che i tanti laziali contagiati siano arrivati in Sardegna già positivi. Ora il Governo è al lavoro per cercare un’intesa tra Solinas e Zingaretti, la cui soluzione proposta sarebbe reciprocità tra Lazio e Sardegna nell’effettuare i tamponi, con test in Sardegna per chi lascia l’isola e test nel Lazio per chi parte per la Sardegna.
Secondo quanto riporta Ansa, sarebbe questa la soluzione alla quale stanno lavorando i tecnici delle due regioni con la mediazione del ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia. L’intesa prevederebbe che il Lazio si faccia carico dei tamponi e test per garantire la sicurezza di chi arriva, così come già avviene a Ciampino e Fiumicino, mentre da parte della Sardegna c’è stata l’immediata disponibilità per la ricerca di una soluzione che garantisse la sicurezza di tutti. Il modello di accordo potrebbe essere replicato anche con le altre regioni in caso fosse necessario.
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