Maxi multa di quasi 440mila euro per 384 lavoratori irregolari: nei guai otto negozi di prodotti per la casa del Cagliaritano

I controlli della Guardia di Finanza si sono concentrati su 7 società, 2 in Sardegna e 5 in provincia di Roma
Le Fiamme Gialle della 2ª Compagnia di Cagliari e il locale Ispettorato Territoriale del Lavoro di Cagliari Oristano hanno concluso un’attività di controllo finalizzata al contrasto al lavoro sommerso ed irregolare nei confronti di 7 società, delle quali 5 con sede nella provincia di Roma e 2 in Sardegna, che fornivano manodopera irregolare a otto negozi di prodotti per la casa della provincia di Cagliari. Le attività ispettive hanno permesso di individuare 384 rapporti di lavoro dipendente irregolari.
Ma l’aspetto che maggiormente ha attirato l’attenzione degli investigatori e degli ispettori è stato il fatto che numerosi lavoratori dipendenti, seppur impiegati nelle loro mansioni quotidiane presso i punti vendita ispezionati di fatto risultavano essere dipendenti di tre società con sede nel Lazio. Tra l’altro, gli stessi lavoratori nel corso degli ultimi anni sono stati più volte fatti risultare formalmente dipendenti da diverse società pur, tuttavia, risultando immutato il datore di lavoro sostanziale: molti di loro hanno lavorato nel medesimo punto vendita senza la consapevolezza di un mutamento del datore di lavoro formale e alcuni lavoratori erano convinti di essere dipendenti di un’agenzia di somministrazione di lavoro. Di fatto è emerso che non vi era alcun rapporto reale tra i lavoratori e le società che formalmente ne avevano la responsabilità contrattuale, avendo gli stessi come sostanziale punto di riferimento soggetti direttivi dei punti vendita, dai quali ricevevano ordini e valutazioni. Le cinque società apparentemente datrici di lavoro sono risultate aver stipulato contratti di appalto per servizi, in particolare di pulizia, celando dietro questi rapporti economici un contratto a tutti gli effetti di somministrazione di manodopera.
Con tale meccanismo, l’effettivo datore finale di lavoro ha ottenuto il vantaggio di notevoli risparmi sul costo della manodopera poiché non ha pagato alcun contributo previdenziale e assistenziale corrispondendo alla società appaltatrice il solo costo della prestazione.
Conseguentemente, sono state irrogate sanzioni pecuniarie pari a 60 euro per ogni lavoratore e per ogni giornata di effettiva occupazione, con la constatazione di una sanzione complessiva, per ogni soggetto per un ammontare complessivo pari a 439.506,44 euro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA