Arrubia è tornata in mare: il raro esemplare di tartaruga verde è stato liberato sabato a Cabras

La tartaruga verde, unica specie vivente del genere Chelonia, si distingue dalle altre tartarughe marine per il carapace dotato di quattro paia di scuti costali. Il suo stile di vita è simile a quello della più nota e comune caretta caretta, ma la sua peculiarità è la capacità di coprire, nelle sue migrazioni, lunghe distanze, anche di 2000 chilometri.
Sabato mattina Arrubia è tornata a casa. Alcuni pescatori della cooperativa S’ena arrubia – al quale si deve il suo nome – l’avevano soccorsa il 30 maggio scorso. In difficoltà per aver ingerito plastica, l’esemplare di tartaruga verde è stato curato dagli operatori del Centro di recupero del Sinis.
Le sue condizioni si sono rivelate sin da subito non gravi. Guarita in poco tempo, è stata tenuta in via precauzionale in osservazione al Cres fino a sabato.
La tartaruga verde, unica specie vivente del genere Chelonia, si distingue dalle altre tartarughe marine per il carapace dotato di quattro paia di scuti costali. Il suo stile di vita è simile a quello della più nota e comune caretta caretta, ma la sua peculiarità è la capacità di coprire, nelle sue migrazioni, lunghe distanze, anche di 2000 chilometri.
La sua presenza è attestata soprattutto nel Mediterraneo sud-occidentale e molto raramente in Italia. Trattandosi di una circostanza davvero speciale, la liberazione è stata documentata anche con riprese subacquee dagli operatori del Cres. All’evento hanno partecipato la motovedetta della Capitaneria di porto di Oristano, al comando del Capitano di Fregata Antonio Frigo, e due imbarcazioni dell’Area marina protetta. Presenti Roberto Raga Gadea, alcalde di Riba-roja del Túria, un comune spagnolo della comunità autonoma di Valenzia, ospite del direttore dell’Area marina protetta Massimo Marras; Andrea Abis, Sindaco del Comune di Cabras e Manuela Pintus, Sindaca del Comune di Arborea, nel cui territorio è stata rinvenuta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA