Non c’è scalatore, amante del kayak o del sup che non abbia fatto tappa in questa meravigliosa spiaggia. Perché davanti a lei si staglia Pan di Zucchero uno dei monumenti naturali più imponenti e spettacolari della Sardegna. Con i suoi 133 metri è il faraglione più alto del Mediterraneo, accompagnato dai tre faraglioni minori, due chiamati S’Agusteri e l’ultimo detto il Morto.

Il colore bianco dei quattro faraglioni spicca nel blu intenso del mare. Sono composti da calcare cambrico, originati dall’erosione marina che ne ha generato il distacco dalla terraferma, dalla falesia di punta is Cicalas da cui dista circa 300 metri. Pan di Zucchero deriva il suo nome dalla somiglianza con il celebre Pão de Açúcar della baia di Rio de Janeiro, ma naturalmente il faraglione ha anche un nome sardo: “Concali su Terràinu” cioè  testa di mezzo asino. Attraversato da due grotte simili a piccole gallerie ospita diverse specie di uccelli marini.

Proprio di fronte all’isolotto Porto Flavia, lo sbocco sospeso tra cielo e mare, di un tunnel minerario, nel bel mezzo di una parete rocciosa a strapiombo. Serviva per imbarcare i minerali estratti dalla miniera, direttamente sui mercantili. Masua rappresenta una delle spiagge più belle della costa iglesiente.

foto Tourists4future

Se c’è una caratteristica che contraddistingue Masua e la rende così affascinante e diversa dalle altre spiagge è la varietà di colori, quello cangiante delle acque a seconda del vento. Se il mare è calmo è turchese, ma se il vento lo agita diventa blu, e il candore dei faraglioni risalta ancora di più, a fare da cornice il verde della macchia mediterranea.

E quando cala il sole, a Masua si gode di uno dei più bei tramonti che la natura possa offrire, il profilo dei faraglioni diventati scuri come ombre si staglia sulle calde tonalità arancioni e poi rosa e viola, infine, all’imbrunire. Per ricordarci ancora una volta quanto sia bella la nostra Isola e quanto di meraviglioso può regalare la natura.

Come arrivarci

Da Cagliari prendere la strada statale 130 direzione Iglesias, superare Iglesias proseguire in direzione Gonnesa prendere lo svincolo per Buggerru. Procedere verso Buggerru fino alle indicazioni per Masua e la sua spiaggia che si trovano sulla sinistra.

La chiamano Cala dei Gabbiani perché la sera centinaia di gabbiani vi trovano rifugio per la notte e volano via all’alba. Questo nome però ha un’origine abbastanza recente, probabilmente le è stato attribuito per distinguerla dalla confinante Cala Mariolu più grande e molto più famosa spiaggia della quale questo piccolo gioiello d’Ogliastra è un prolungamento.

Un tempo Cala dei Gabbiani non veniva considerata spiaggia a sé e veniva genericamente chiamata “Ispulige de nie” come tutto il resto di quel litorale. Il nome che in italiano significa “Pulci di neve” è riferito al tipo di arenile costituito da candidi sassolini levigati dal mare che sembrano neve.

Cala dei gabbiani, come le altre spiagge vicine, può essere raggiunta solo dal mare, partendo dai porti turistici della zona, come quello di Santa Maria Navarrese, oppure attraverso un impegnativo sentiero di trekking (3-4 ore di cammino), consigliato ai più esperti, accompagnati da guide, che partendo dall’altopiano del Golgo attraversa la foresta Ispuligidenie.

Alle spalle della spiaggia fanno da cornice le pareti rocciose, alte 500 metri, e in parte coperte da rigogliosa vegetazione. Dietro le falesie, si estende una scarpata ricoperta dalla fitta foresta. Nel nel 2017 Cala dei Gabbiani è stata scelta dagli esperti di Skyscanner, celebre portale web di vacanze, come seconda spiaggia più bella d’Italia, tra le calette meno conosciute.