Nella mattinata di ieri personale della Squadra Mobile, Gruppo Falchi, ha fermato Filippo Gavazzeni, cagliaritano, classe ’89, persona già nota alle forze dell’ordine. L’uomo scontava una pena di circa tre anni, dall’inizio di quest’anno in regime di arresti domiciliari. Infatti, nell’autunno dello scorso anno la Polizia di Stato rinvenne, all’interno di un capannone una ampia piantagione di marijuana, oltre a varie munizioni e una pistola.

All’epoca gli investigatori scoprirono un’area di circa 500 metri quadri, munita di lampade alogene, pompe di calore e ventilatori, con 12 file di 500 vasi, ognuno contenente una pianta di marijuana dell’altezza variabile dai 10 ai 25 centimetri, tutte in perfetto stato vegetativo, riconducibile a Gavazzani.

Condannato definitivamente all’inizio di quest’anno per quell’episodio e nonostante godesse di un regime sostitutivo alla detenzione in carcere, sabato primo agosto è stato denunciato per evasione da un equipaggio della Squadra Volante che lo ha riconosciuto mentre sfrecciava con un monopattino elettrico in una via del capoluogo, contromano.

Nella mattinata di ieri durante una perquisizione, in un armadio di cui l’uomo disponeva, è stata rinvenuta una busta di cellophane trasparente contenente marijuana per il quale si è proceduto alla denuncia in stato di libertà. Alla fine delle attività di accertamento Gavazzeni è stato trasferito nel carcere “Ettore Scalas” di Uta.

Alle prima ore dell’alba di oggi, il personale del Corpo di Polizia Locale, in servizio di presidio nel centro storico, in piazza Yenne ha arrestato un cittadino di nazionalità ghanese violenza, minaccia, resistenza a Pubblico Ufficiale e danneggiamento di un veicolo di servizio.

Dopo un litigio con un’altra persona, l’uomo che ha reagito contro gli agenti intervenuti. È stato condotto per il rito direttissimo in Tribunale.

L’arresto, effettuato dagli agenti è stato convalidato dal giudice. Al termine del processo, l’uomo è stato condannato agli arresti domiciliari, con il solo consenso di spostarsi per consumare i pasti in un centro umanitario.