Questa mattina è stato presentato alla stampa a Cagliari, e stasera sarà presentato a tutti i soci a Nurri, il programma di investimenti della Cooperativa Unione Pastori Nurri, un programma che si prefigge di far crescere una realtà radicata nel territorio. Una cooperativa quella di Nurri che produce pregiati formaggi ovini, caprini e misti ovicaprini pregiati, partendo da un rigoroso processo di selezione del latte, dagli accurati controlli degli allevamenti e dall’utilizzo delle tecnologie più avanzate.

Per far crescere la cooperativa, come ha spiegato il relatore Pierpaolo Pani, e promuovere la cultura del territorio, saranno adottate misure di assistenza tecnica, misure prodromiche e distrettuali per lo sviluppo. È prevista l’apertura in tempi brevissimi di uno sportello di consulenza, l’assistenza tecnica per la ristrutturazione del debito, un servizio per la creazione di nuove imprese e uno servizio per lo sviluppo, ampliamento ed ammodernamento delle aziende esistenti.

«Aumenteremo le condizioni di base per lo sviluppo di business integrati “Periferal business” nel settore delle energie rinnovabili dell’alberghiero delle produzioni e trasformazioni dei prodotti agricoli – ha affermato Pani- con l’intenzione di far crescere specifiche collaborazioni con università e centri di ricerca».

«Sarà necessario reperire nuove risorse e finanziamenti per le infrastrutture materiali ed immateriali, per questo – aggiunge il relatore dell’incontro- stiamo lavorando all’avvio di un contratto di filiera, di una serie di contratti di rete settoriali, di apposite misure di Bottom-Up per gli investimento Green & Energy e anche per la creazione di imprese turistiche e di servizi turistici utili per lanciare nuovi business, integrativi rispetto al nostro, Business Primario, non sostitutivi».

In serata poi, l’evento si è spostato a Nurri, dove gli assessori Regionali all’Agricoltura Gabriella Murgia, e agli enti Locali Quirico Sanna, hanno illustrato le strategie regionali. A seguire, una degustazione che attraverso il passaggio dal tradizionale al moderno, dimostra come sia possibile creare valore aggiunto dalla qualità immagine e modalità di erogazione del servizio. Sotto il coordinamento dell’ executive Chef Matteo Guida del ristorante Bracevera Cagliari.

Non solo dunque con la crescita legata alla produzione di formaggi di qualità, ma anche con lo sviluppo rivolto a voci come il turismo, per la creazione di nuova occupazione, grazie anche alle importanti partnership, come quelle con la Regione, Mense la misura di “Sovranità alimentare”, Lana, Gambero Rosso e la partnership con Bracevera, per lo sviluppo, la gestione e il controllo della gestione dei punti vendita e commerciali, questo sodalizio di 560 pastori grazie alla solidarietà e alla collaborazione, sfata il mito dei sardi come persone poco inclini a impegnarsi per interessi comuni.

Domenica 19 luglio alle 18.30 a Loculi è atteso il giudice della Commissione Guinness World Record Lorenzo Veltri che dovrà convalidare e certificare che “Il Gigante del Cedrino”, il pecorino prodotto in piazza a Loculi a maggio del 2019 dai pastori della bassa Baronia, è il più grande mai prodotto nel mondo, superando Ascoli Piceno, che da dieci anni detiene il record.

A tentare l’impresa il Comune di Loculi in collaborazione con la società Primore design&comunicazione, e il sostegno e sponsorizzazione di Coldiretti Nuoro Ogliastra. Il primo tentativo di realizzare la forma gigante di pecorino, risale al 2017, quando durante la manifestazione “Primavera nel cuore della Sardegna” ideata dalla Camera Commercio di Nuoro, fu realizzata una forma di pecorino da 1500 litri di latte.

L’anno dopo se ne fece una con 1.650 litri. La prova di forza che porterà al record arriva la scorsa primavera, il 12 maggio 2019, quando i litri di latte ovino utilizzati furono addirittura 4500, dando vita al Gigante del Cedrino. Per realizzarlo è stata utilizzata una forma in legno gigante, progettata da Anna Pitzalis della Primore Design&Comunicazione di Orroli e realizzata dalla falegnameria Ligas di Nurri, di 165 centimetri di diametro e 60 centimetri di altezza.

I 4.500 litri di latte provenivano dalla cooperativa La Rinascita di Onifai presieduta da Francesco Succu e diretta da Salvatore Saggia, dove conferiscono i pastori dei cinque Comuni della bassa Baronia: oltre Onifai, Loculi, Orosei, Irgoli e Galtellì. A trasformarli nel “Gigante del Cedrino”, ci hanno  pensato 50 pastori di Loculi e dei Comuni limitrofi guidati dai mastri casari Pietro Deledda e Luigi Costa utilizzando 33 calderoni di rame (lapiolos). Tutte le procedure, durate quattro ore, sono state seguite e verbalizzate dal notaio Alessio Sanna di Nuoro.

Attualmente il record de ‘Il più grande formaggio del mondo di latte di pecora’ – (Largest block of cheese – sheep’s milk) iscritto nel libro dei Guinness world record lo detiene la città di Ascoli Piceno grazie ad un pecorino che al momento della certificazione da parte del Giudice, nel 2010, aveva 9 mesi di stagionatura, un peso di 534,7 chilogrammi, un diametro di 158 centimetri e un altezza di 29 centimetri.

«Un record-simbolo per la Sardegna ed il centro in particolare che abbiamo sponsorizzato fin dall’inizio sostenendo l’iniziativa dell’amministrazione comunale di Locoli – dice il presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra Leonardo Salis –. Per noi ha un valore particolare, visto il ruolo che la pastorizia, soprattutto nel centro Sardegna, rappresenta non solo dal punto di vista economico ma anche sociale, culturale ed identitario».

La Sardegna conta quasi il 50% del patrimonio ovino italiano, circa 12 mila pastori che danno lavoro a circa 25 mila persone, tre pecorino con il marchio Dop: il Romano (prodotto per oltre il 90% in Sardegna, è il più importante pecorino della Ue in termini di produzione e valore generato) il Fiore sardo (il formaggio dei pastori tra i più antichi d’Europa) e Sardo, una Igp con l’agnello. Non solo, siamo anche la prima la prima regione del Mediterraneo in cui si pratica l’allevamento degli animali al pascolo (il 70 % della superficie isolana) con le pecore che si nutrono per l’80% dalle essenze foraggere spontanee o coltivate rendendo inscindibile il legame dei pecorini e della carne con il territorio. Grazie al pascolamento è stato, inoltre, forgiato il paesaggio isolano.

«Il settore della pastorizia, grazie alla Provincia di Nuoro – evidenzia il direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra Alessandro Serra – gode anche del riconoscimento Unesco per il Pastoralismo, quale patrimonio dell’Umanità, attraverso il canto a tenore, espressione di questo mondo. Ecco perché con i nostri soci sosteniamo questa importante iniziativa che va aldilà del semplice record ed assume valori più alti».