Primo tempo divertente all’Olimpico: diverse le occasioni per le due compagini, prima una spettacolare punizione annullata a Joao Pedro, poi l’insistenza di Lazzari su Cragno che imperturbabile salva più volte la porta. A concludere però è il Cagliari con Simeone che al 45’ sblocca la partita. I padroni ribaltano la partita nel secondo tempo: due gol di Milinkovic-Savic e Immobile garantiscono la vittoria alla Lazio, che vola a quarto posto e la certezza della Champions League.

Primo tempo. Manovra il primo pallone la Lazio. Dopo 90’ Patric con un intervento su Joao Pedro regala un calcio di punizione ai rossoblù. È lo stesso brasiliano a calciare, con un tiro pazzesco la palla finisce dentro, ma Piccinini fischia fuorigioco. Viene smorzato subito l’entusiasmo nella panchina del Cagliari. All’8’ ancora il Cagliari protagonista: Nandez serve Joao Pedro che tira di testa ma la palla supera la traversa. Due minuti dopo risponde la Lazio con Lazzari che si riflette su Cragno: porta intatta. Ancora Lazzari, ancora Cragno pronto a salvare la sua porta e allunga in calcio d’angolo. È un buon momento per la Lazio. Trema il Cagliari al 16’ con un tiro pericoloso di Luis Aberto al quale risponde un Cragno determinato. Sono già tre gli interventi importanti del portiere sardo. Super Cragno al 18’ che intercetta con lucidità un tiro di Immobile. Al 28’ il Cagliari con un colpo di testa di Simeone su cross di Rog cerca il vantaggio, ma la conclusione è debole e non crea troppi problemi a Strakosha. Al 32’ azione ben articolata dei sardi: Mattiello trova in area Ionita, il moldavo di testa manda sul secondo palo. Al 34’ Acerbi e Rog sono a terra in seguito ad uno scontro di gioco, sembra non ci sia nulla di grave per i due giocatori che rientrano in campo. 4’ dopo punizione di Rog scodellata direttamente dentro l’area, la difesa della Lazio chiude in corner. Ancora il croato sulla bandierina. Distrazione della difesa laziale e di Simeone che al 41’ si gioca il gol del vantaggio: nella mischia il Cholito di testa sbaglia e manda fuori. Palle lunghe e grande intensità da ambedue le compagini. Vantaggio del Cagliari al 45’: un’azione insistita dei rossoblù porta a un assist di Ionita per Simeone che spiazza Strakosha. È l’undicesimo gol per il Cholito in campionato. Piccinini concede 1 minuto di recupero ed estrae il primo giallo della partita per Nandez, ammonito per proteste.  Due squadre a specchio nel primo tempo all’Olimpico che finisce con il vantaggio degli ospiti.

Secondo tempo. Arriva al 47’ il gol del pareggio della Lazio: impotente Cragno davanti al tiro di Milinkovic-Savic. Giallo anche per Lazzari che diffidato salta il prossimo turno. Partita che ha perso un po’ di ordine rispetto al primo tempo. Ancora miracolo di Cragno al 53’ su un tiro di Luis Alberto. Insiste la Lazio. Al 55’ super Cragno e il palo a fermare un Immobile decisamente pericoloso. Primi due cambi per Ingaghi: fuori Lazzari e Jony, dentro Lukaku e Marusic. Al 60’ raddoppio della Lazio: Immobile servito in velocità da Luis Alberto sbanca Cragno, un errore di Walukiewicz gli spiana la strada. Ancora un cambio per Inzaghi: dentro Correa fuori Caicedo. Intervento falloso di Lukaku su Cragno e Zenga valuta e mette in pratica il primo cambio: Birsa al posto di Rog. Altro cambio offensivo per Zenga al 71’: fuori Mattiello e dentro Ragatzu. Occasione per Correa e riflesso per Cragno al 78’, si intensifica la Lazio. Cambi in arrivo per il Cagliari: fuori Lykogiannis per Pisacane e fuori anche Ionita e al suo posto Gagliano al suo debutto con la maglia rossoblù. L’arbitro estrae il cartellino ai danni di Klavan in seguito a un fallo su Correa. Giallo anche per Parolo fallo su Nandez. Altro doppio cambio per Inzaghi: fuori Immobile e Luis Alberto per Adekanye e Cataldi. 4 i minuti di recupero concessi da Piccinini.

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Patric, Luis Felipe, Acerbi; Lazzari (58’ Lukaku), Milinkovic-Savic, Parolo, Luis Alberto (90’ Adekanye), Jony (58’ Marusic); Immobile (90’ Cataldi), Caicedo (65’ Correa). A disposizione: Guerrieri, Proto; Armini, Bastos, Falbo, Lukaku J., Vavro; Cataldi, Marusic; Adekanye, Anderson A., Correa. Allenatore: Simone Inzaghi.

CAGLIARI (3-5-2): Cragno; Walukiewicz, Klavan, Lykogiannis (83’ Pisacane); Faragò, Nandez, Ionita (83’ Gagliano), Rog (66’ Birsa), Mattiello (71’Ragatzu); Joao Pedro, Simeone. A disposizione: Ciocci, Rafael; Ceppitelli, Pisacane; Birsa, Ladinetti, Lombardi, Marigosu; Gagliano, Paloschi, Pereiro, Ragatzu. Allenatore: Walter Zenga.

Arbitro: Marco Piccinini di Forlì

Marcatori: Simeone 45’, Milinkovic-Savic 47’, Immobile 60’,  

Ammoniti: Nandez, Lazzari, Klavan, Parolo

Sul web capita spesso di leggere che “la Sardegna è una delle terre emerse più antiche”. In realtà, è una semplificazione che può generare confusione, soprattutto per chi non ha conoscenze di geologia.

La Sardegna che conosciamo oggi è in realtà un mosaico di grandi “pezzi” di crosta terrestre, spostati e modellati nei millenni da fenomeni geologici complessi: piegamenti, intrusioni di rocce granitiche, erosioni, coperture di sedimenti e colate vulcaniche. Questo processo è iniziato centinaia di milioni di anni fa, con fasi in cui la terra si sollevava e si abbassava, alternando periodi in cui era coperta dal mare ad altri in cui emergeva.

Grafica di Daniel Zoboli, paleontologo

Le rocce più antiche dell’isola risalgono a oltre mezzo miliardo di anni fa, quando alcune zone erano già emerse per brevi periodi, come dimostrano certi sedimenti continentali e rocce vulcaniche presenti oggi in aree come il Sulcis-Iglesiente e il Sarrabus. Ma dopo ogni fase di emersione, l’isola (o meglio, l’area che la componeva) veniva nuovamente sommersa. L’attuale assetto orografico – montagne come il Gennargentu o il Limbara – è invece molto più recente, formato solo negli ultimi milioni di anni.

In Sardegna quindi affiorano le rocce sedimentarie datate paleontologicamente più antiche d’Italia, risalenti a poco più di mezzo miliardo di anni. Ma in Europa ci sono rocce che hanno un’età molto più antica (es. Scozia), datate a oltre 3 miliardi di anni fa. L’isola inoltre, intesa nella sua forma attuale, non è stata tra le prime terre emerse e le montagne sarde sono di formazione recente e non sono “emerse” prima di altre zone più basse.

La bellezza della Sardegna sta anche nella sua lunga e complessa storia geologica, ma ridurla alla frase “prima terra emersa” è un errore.