S’Archittu è una località situata a Santa Caterina di Pittinurri frazione del comune di Cuglieri  ad ovest della Sardegna, nella regione geografica del Montiferru, nell’alto Oristanese.

Sono stati gli agenti atmosferici con il loro lavoro lentissimo ma incessante lavoro a costruire questo meraviglioso monumento naturale. Un arco scavato nella roccia bianchissima. Con la stessa pazienza la natura ha modellato i tre isolotti a forma di fungo poco distanti.

In estate c’è un momento, quello del tramonto davvero imperdibile, quando il sole nel suo lento calare sembra giocare a nascondino dietro la roccia per poi fare capolino da sotto l’arco.

Vale la pena poi attendere il buio, visto che S’Archittu è illuminato dalla luci artificiali che regalo uno spettacolo ancora di verso di colori e riflessi inaspettati.

foto sardeo.com

Ideale per i più temerari che amano tuffarsi: il punto più alto infatti, 15 metri circa, è stato teatro nel 2001 del Campionato mondiale di tuffi dalle grandi altezze. Per i più sedentari invece c’è la piccola spiaggia: un gioiellino di sabbia dorata finissima. Il fascino di S’Archittu ha incantato diversi registi tra i quali Lina Wertmüller, che lo hanno voluto come scenografia ambientandoci i loro film.

Il luogo è ricchissimo anche di storia. Visto che poco lontano sorgeva Cornus, fondata dai cartaginesi a fine VI secolo a.C., l’acropoli della città sorgeva sulla collina di Corchinas, è probabile che vi fosse il porto proprio in prossimità di S’Archittu. La città di Cornus è ricordata perché fu teatro della celebre rivolta guidata da Ampsicora contro i romani durante la seconda guerra punica (215 a.C.). Sull’altopiano di Campu ‘e Corra a poca distanza, sorge infatti l’area archeologica che testimonia di quel passato.

foto ViaggiNews

La spiaggia e dotata di alcuni servizi, come un ampio parcheggio accesso per disabili e poco distante anche posti dove mangiare alloggiare e diverse attività commerciali.

Come arrivare a S’Archittu: percorrere la Strada Statale 292, da Oristano verso Cuglieri. Attraversare Riola Sardo e proseguire oltre la località Torre del Pozzo fino al centro abitato. É possibile raggiungere l’arco percorrendo a piedi il lungomare lastricato.

Tra i cieli della Sardegna, soprattutto durante i periodi di migrazione primaverile e autunnale, è possibile osservare uno dei rapaci più affascinanti d’Europa: il biancone (Circaetus gallicus), noto anche come aquila dei serpenti.

Foto Centro Fauna di Monastir

Questo maestoso predatore si distingue per la sua imponente apertura alare, che può raggiungere i due metri, e per il piumaggio molto chiaro che ne ispira il nome. Il suo aspetto è reso ancora più riconoscibile dalla grossa testa sporgente, che ne caratterizza la silhouette.

Foto Servizio Territoriale EFS di Cagliari

Il volo del biancone è elegante e inconfondibile: alterna ampie battute d’ali a lunghe planate, spesso fermandosi in aria in posizione immobile, simile alla classica posa dello “spirito santo”. Questa tecnica di volo, altamente specializzata, è funzionale alla sua strategia di caccia.

Foto Servizio Territoriale EFS di Cagliari

Il biancone si nutre prevalentemente di rettili, in particolare serpenti, che individua grazie a una vista straordinariamente sviluppata. Sorvola lentamente le aree aperte, i margini dei boschi o le zone di macchia, rimanendo sospeso in aria controvento o in volo battuto. Quando individua una preda, scende in picchiata con precisione fulminea. Curioso il comportamento che lo vede spesso ingoiare la preda in volo, con il serpente che talvolta pende ancora dal becco mentre il rapace continua a librarsi nel cielo.

Durante l’estate, le popolazioni europee di biancone migrano verso l’Africa, ma la Sardegna rappresenta una tappa abituale durante i passaggi migratori di primavera (febbraio-aprile) e autunno (settembre-ottobre).

Il biancone è una specie protetta e uno dei rapaci più imponenti del territorio italiano. La sua presenza regolare in Sardegna arricchisce ulteriormente il patrimonio naturale dell’isola, offrendo spettacoli unici a chi sa osservare il cielo con attenzione.