Da settembre Massimo ed Eliseo col pubblico, Sardegna Teatro non si ferma
Da oggi 15 giugno, in teoria i teatri possono riaprire al pubblico, Massimo Mancini, Direttore generale di Sardegna Teatro, il più importante progetto di produzione teatrale dell’Isola, spiega come funzionerà il teatro in questa nuova “Normalità” «Attualmente le domande
Da oggi 15 giugno, in teoria i teatri possono riaprire al pubblico, Massimo Mancini, Direttore generale di Sardegna Teatro, il più importante progetto di produzione teatrale dell’Isola, spiega come funzionerà il teatro in questa nuova “Normalità”
«Attualmente le domande più frequenti che ci poniamo riguardano non tanto come gestire le sale e come accogliere il pubblico, quanto soprattutto come produrre gli spettacoli, come gestire le prove – spiega Mancini- le regole sul distanziamento sono abbastanza chiare, in Italia la direzione che si è presa è quella di mantenere il distanziamento e togliere la mascherina una volta seduti. In altri paesi come la Svizzera per esempio si è optato invece per mantenere le mascherine e non distanziare i posti, come in aereo».
Secondo il Direttore di Sardegna Teatro però questo aspetto, la riduzione dei posti, al momento non è costituisce un problema particolarmente grave, visto che anche in condizioni normali solitamente in questa stagione gli spettacoli si svolgono in altri spazi, soprattutto all’aperto o in altri scenari cittadini alternativi. Il problema semmai riguarda l’attività produttiva, le prove: «Normalmente in questo periodo nei teatri si svolge l’attività di produzione degli spettacoli che andranno in scena in autunno. E i dubbi maggiori sono proprio sulla gestione delle linee guida sul palco. Anche al cinema si è presentato lo stesso problema su come gestire i set. Non c’è poi grossa differenza – spiega il direttore del Teatro Massimo di Cagliari e dell’ Eliseo di Nuoro – con gli allenamenti di calcio. Si deve misurare la temperatura e mantenere il più possibile le distanze».
«Però sono ottimista – precisa Mancini- intanto in Germania dove gli allenamenti di calcio sono ripresi circa un mese fa non abbiamo assistito a nessun aumento dei contagi. E poi anche da un punto di vista creativo, dover esibirsi distanziati e quindi mantenendo certe posizioni, potrebbe essere lo spunto per nuove forme di rappresentazione, una nuova dimensione espressiva».
Sebbene già da oggi i teatri possano riprendere la loro attività, per certi spettacoli non si può ripartire da un giorno all’altro: «Un conto e esibirsi in un monologo, un conto è mettere in scena uno spettacolo come il nostro Macbettu – afferma Massimo Mancini – che per quanto collaudato, pluripremiato e di successo, ha assolutamente necessità di prove prima di andare in scena. Senza contare che comunque normalmente questa per i teatri rappresenta una stagione da dedicare alla produzione non alla rappresentazione, quindi l’arte teatrale non si ferma, cominciamo a lavorare sulle produzioni. Intanto come abbiamo sempre fatto in questa stagione adesso cercheremo di utilizzare spazi nuovi e diversi nella città, come abbiamo fatto lo scorso anno per esempio con la Luna alla Manifattura».
«Al Teatro Massimo ricominceremo ad accogliere il pubblico intorno al 10 di settembre, mentre all’Eliso circa una settimana dopo – annuncia il Direttore- naturalmente gli attori hanno una importante responsabilità, visto che stanno a contatto con tante persone e si spostano dovranno prestare molta attenzione, comunicare gli spostamenti, se viaggiano».
«Sono ottimista, il pubblico che ama il teatro ne sente la mancanza, vuole tornare, cerca qualcosa di diverso dal semplice intrattenimento. Agli spettacoli che produciamo noi, difficilmente si può assistere in forma diversa da quella del teatro e il pubblico ha proprio voglia di seguire e noi – conclude il Direttore di Sardegna Teatro – abbiamo la responsabilità di accoglierlo, facendolo sentire ben curato, facendo dimenticare il distanziamento, le persone hanno proprio necessità di rivedersi e socializzare anche in contesti come quello del teatro. Non sono preoccupato, perché anche in città all’inizio uscivano poche persone poi sempre meno timidamente la gente sta andando nei locali. Sarà lenta la ripresa, ma sono sicuro che ci sarà»
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