Dal lontano 2018, anno in cui cinque aziende baunesi si unirono nel consorzio di imprese “Craba Baunei”, sono stati fatti passi da gigante. A costituire questo sodalizio, Cabras Formaggi (minicaseificio che lavora solo latte caprino di proprietà), la gelateria Timasù (produce gelati utilizzando il latte di capra), il laboratorio di ceramica Sa Brocca (tra i cui prodotti di punta spicca la capretta in ceramica), l’oreficeria Sa Nàccara (qualche tempo fa ha creato un’intera linea di gioielli dedicati alla capra), e il laboratorio di tessitura Tèssere (specializzato in tappeti, borse ed elementi di arredo tradizionali).

Dopo la Craba Card – divenuta famosa l’anno scorso –, le cinque imprese artigiane si sono unite di nuovo, venendo incontro ai due Hotel baunesi, Hotel Bia Maore e Hotel Goloritzé, in questa delicata fase di ripresa dopo l’emergenza Covid-19: «In una stagione che si preannuncia difficile» dice Mario Mereu, titolare dell’oreficeria Sa Nàccara e Presidente dell’associazione «abbiamo deciso di premiare le prime coppie residenti in Sardegna che prenoteranno nei due alberghi».

Da giugno, la prima coppia che confermerà un soggiorno nei due locali sopracitati si aggiudicherà un gioiello dell’oreficeria Sa Nàccara; la seconda avrà un oggetto in ceramica del laboratorio Sa Brocca; la terza un pezzo fatto a mano proveniente dal laboratorio Tèssere; la quarta un cesto di formaggi di Cabras Formaggi; la quinta un gelato della gelateria Timasù.

«Il messaggio che mandiamo» prosegue Mereu «è quello della collaborazione e sinergia tra imprenditori, che vada oltre la veduta del proprio orticello. Baunei ha un grande spirito collaborativo,» conclude «pur essendo dal punto di vista imprenditoriale “alle prime armi” un po’ in tanti settori».

Quando a Cagliari c’era il mercatino domenicale del Bastione.

Il mercatino domenicale del Bastione rappresenta un’epoca iconica per molti cagliaritani, una tradizione che ha caratterizzato la vita della città tra gli anni ’80 e ’90.

In quel periodo, il Bastione era molto più di un semplice luogo dove acquistare oggetti usati; era un crocevia di storie e scoperta, un luogo dove si andava in cerca di occasioni e curiosità. Per chi aveva subito il furto dell’autoradio, la ricerca di ciò che era stato sottratto iniziava proprio lì, tra le decine di bancarelle allestite in quello che era noto come il “Salotto buono” di Cagliari.

Ogni domenica, che fosse una giornata di sole o di pioggia, il mercatino si animava con venditori abituali e improvvisati, pronti a mettere in mostra una miriade di oggetti rari e inaspettati. I vigili controllavano l’attività, ma era consueto imbattersi in qualche affare discutibile. Non era strano, ad esempio, trovarsi di fronte a pezzi di antiquariato o articoli di elettronica di dubbia provenienza, frutto di furtive operazioni di mercato. Per chi aveva bisogno di un interruttore per riparare l’impianto elettrico o di raccogliere diecimila lire per fare benzina, bastava frugare nel baule della nonna, scovando cianfrusaglie da rivendere.

Con l’avvento del nuovo millennio, il mercatino è stato spostato in via Trento, segnando la fine di un’era. Oggi, il panorama delle bancarelle è mutato radicalmente, passando dalle merce usata e dall’usato certo a nuove offerte, spesso legate alla contraffazione e alla moda. Tuttavia, nei cuori dei cagliaritani di oltre 30 anni, il ricordo del mercatino del Bastione continua a brillare come un simbolo di un tempo in cui ogni oggetto raccontava una storia e ogni domenica era un’avventura.