«Parte Il Baratto, la prima pubblicazione a Cagliari che si occupa della piccola pubblicità ad inserzioni gratuite». Così iniziava il 30 maggio di 40 anni fa, 1980, il primissimo numero de “Il Baratto”, celebre settimanale cagliaritano di inserzioni.

Sulla scia dei popolarissimi “Porta Portese” di Roma e “Secondamano” di Milano, anche a Cagliari, grazie all’intuizione di Raffaello Atzori, fu fondato un giornale che divenne il punto di riferimento per gli annunci e le inserzioni. Il direttore responsabile che firmò il primo numero di questa gloriosa testata era Pietro Porcella, giornalista conosciutissimo a Cagliari e anche padre dei campioni di surf Francisco e Niccolò.

Chissà quanti cagliaritani, grazie a Il Baratto, hanno trovato case, stanze in affitto, mobiletti per il bagno, armadi, lavoro, il disco della propria band preferita. Quel che è certo è che questo coraggioso settimanale ha aiutato e facilitato i cagliaritani a comunicare tra loro, ben prima dell’avvento dei vari Facebook, Instagram, Subito e Kijiji. Un merito testimoniato dal suo successo, che continua ancora oggi.

LA FOTO DEL PRIMO NUMERO È STATA GENTILMENTE CONCESSA DA ALESSANDRA ATZORI.

«Sempre caro mi fu quest’ermo colle / E questa siepe, che da tanta parte / Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude». Versi che chiunque conosce a memoria per averli imparati nella scuola dell’obbligo. È l’incipit de “L’Infinito” di Giacomo Leopardi, forse la poesia più famosa della letteraura italiana di sempre.

Il poeta di Recanati terminò di scriverla proprio il 28 maggio di 201 anni fa, nel 1819. Una poesia visionaria, capolavoro indiscusso del ‘giovane favoloso’ che ancora oggi è amata da grandi e piccini.

I suoi versi racchiudono tutta la poetica dell’intellettuale recanatese, il potere dell’immaginazione, la dimensione mortale dell’uomo, il tempo, lo spazio e il pessimismo cosmico. Oggi gli studenti di tutta Italia celebrano questo straordinario capolavoro della letteratura italiana, una poesia talmente bella che non dimostra minimamente i segni del tempo.