La Cagliari che non c’è più: la chiesa dei Santi Giorgio e Caterina distrutta nel 1943
L’edificazione della chiesa incominciò nel 1599, con la posa della prima pietra da parte dell’arcivescovo Alonso Lasso Çedeño. Poi, fu completata nel corso del XVII secolo, secondo linee architettoniche manieristiche e barocche.
L’antica chiesa dedicata ai Santi Giorgio e Caterina, detta “dei Genovesi” sorse a Cagliari alla fine del XVI secolo. Era sede dell’Arciconfraternita dei Genovesi nel quartiere di Marina in via Manno (chiamata dai cagliaritani come Sa Costa) nell’area dove ora sorge il negozio Zara, vicino al Convitto Nazionale. Fu danneggiata irrimediabilmente dalle bombe del 1943.
L’edificazione della chiesa incominciò nel 1599, con la posa della prima pietra da parte dell’arcivescovo Alonso Lasso Çedeño. Poi, fu completata nel corso del XVII secolo, secondo linee architettoniche manieristiche e barocche.
Nell’ingresso principale il portale era impreziosito da due colonne tortili ed era sormontato dallo stemma della città di Genova. L’interno era a navata unica con cappelle laterali. Il soffitto a botte dell’aula aveva decorazioni a cassettoni.
La chiesa fu distrutta dai bombardamenti il 13 maggio del 1943. Una targa in loco ricorda la sua presenza.
Dopo la guerra, si pensò alla ricostruzione della chiesa dell’Arciconfraternita dei Genovesi. Un primo progetto, risalente al 1947, prevedeva la ricostruzione dell’edificio nell’area della chiesa distrutta, in via Manno (questo terreno venne invece successivamente venduto al gruppo La Rinascente). Il progetto decisivo, fu poi realizzato nella zona di Monte Urpinu nel 1957.
Il portale della nuova chiesa è sormontato dallo stemma dei genovesi, recante il motto “Libertas”, riesumato dalle macerie dell’antica chiesa. L’interno della chiesa è addobbato da opere d’arte e memorie originarie del tempio demolito.
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