Solinas: «Proroga chiusura di porti e aeroporti, 2mila braccialetti per monitorare i pazienti isolati»
Duemila braccialetti per monitorare i pazienti in isolamento a casa o nelle strutture dedicate e la proroga dell'ordinanza regionale n.9 del 14 marzo che chiude porti e aeroporti e che scade domani. Queste le prossime mosse della Regione annunciate dal Governatore nell'incontro serale coi giornalisti
«Il ministero dei Trasporti ha dovuto spostare le sue attività in un’altra sede perché sono stati rilevati dei contagi- ha spiegato il Governatore Solinas- quindi ancora non ha prorogato il Decreto n. 117 che autorizzava la chiusura dei porti e aeroporti. Ma noi intendiamo prorogare la chiusura e mantenere inalterato l’obbligo di dimostrare l’esistenza di comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute per poter entrare nel territorio della Sardegna». Il Governatore ha poi annunciato che ha dato mandato per sbloccare i premessi al rientro per tutti quei ragazzi, soprattutto studenti, che tornati dall’estero erano fermi in territorio italiano senza poter far rientro nell’Isola, per loro è consentito l’ingresso in Sardegna.
«Abbiamo intenzione di acquisire 2mila braccialetti da fornire a tutti quei pazienti asintomatici che staranno in quarantena domiciliare o nelle strutture dedicate che intendiamo organizzare a brevissimo. Si tratta di braccialetti – ha spiegato Solinas, nell’incontro serale con la stampa- in grado di rilevare temperatura corporea, frequenza cardiaca e saturazione dell’ossigeno. I dati rilevati dai braccialetti vengono inviati a una centrale operativa. In questo modo si possono monitorare i pazienti asintomatici o in condizioni non gravi, qualora dovessero peggiorare le loro condizioni, verrebbero immediatamente ospedalizzati senza rischiare che le loro condizioni precipitino. I braccialetti si possono sanificare, dunque possono essere utilizzati più volte».
Secondo quanto affermato da Solinas starebbero arrivando circa 20mila test rapidi, per sottoporre tutto il personale sanitario dell’Isola che ammonta a 15mila unità, con i restanti si controlleranno gli ospiti delle case di riposo. «Gli screening sono già cominciati, anche col supporto dei medici militari – ha precisato il Governatore – avevamo previsto in accordo con l’azienda che li fornisce che avremo fatto circa 700 o 750 test giornalieri, ma ce ne garantiscono solo 580 al giorno».
In merito alla polemica legata ai test e alle accuse dell’opposizione secondo la quale l’ordine dei test rapidi non era ancora stato fatto quando invece era stato annunciato, ha risposto l’Assessore alla Sanità Nieddu: «Non c’è niente di losco o recondito nella vicenda dei test rapidi – ha voluto chiarire l’Assessore – in realtà inizialmente avevamo acquisito un numero contenuto di test rapidi perché volevamo testarne l’efficacia e confrontare i risultati con i tamponi tradizionali, adesso ne abbiamo ordinato 20mila».
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