(VIDEO) Coronavirus ad Assemini, vicesindaco Mandas: “La Regione comunichi e non ci lasci soli”
«Troviamo assurdo che la Regione abbia deciso di tagliare ogni forma di comunicazione con i Comuni - commenta Mandas -. La Regione non ci lasci soli, non lasci soli i Comuni ed i Cittadini Sardi. Il mio è un appello al Presidente Solinas. Mi auguro sia attivata una rete di comunicazione diretta con i comuni. Facciamo squadra».
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Il vicesindaco di Assemini Gianluca Mandas ha pubblicato un video in cui ha voluto esprimere la sua preoccupazione riguardo le modalità di comunicazione dei casi di Coronavirus nel territorio.
«Abbiamo saputo che ad Assemini ci sarebbero uno o più cittadini positivi da Coronavirus – spiega l’amministratore asseminese -. Non lo abbiamo saputo dalla Regione, ma dall’unica fonte possibile, l’Istituto Superiore di Sanità. Nell’ultimo aggiornamento risulta che nel nostro comune c’è un caso di contagio o comunque c’è il caso di contagio da Coronavirus. È grave che non sappiamo il numero dei casi e che la Regione non abbia comunicato la presenza di questo contagio nel nostro territorio. È grave perché i Comuni hanno il dovere di predisporre i controlli per verificare che le persone contagiate stiano rispettando la quarantena. Non essendo stati avvisati non abbiamo i nominativi e non ci è possibile attivare le verifiche».
«Troviamo assurdo che la Regione abbia deciso di tagliare ogni forma di comunicazione con i Comuni – commenta Mandas -. La Regione non ci lasci soli, non lasci soli i Comuni ed i Cittadini Sardi. Il mio è un appello al Presidente Solinas. Mi auguro sia attivata una rete di comunicazione diretta con i comuni. Facciamo squadra».
La Regione non ci lasci soli, non lasci soli i Comuni ed i Cittadini Sardi.Il mio è un appello al Presidente Solinas!Con questo video cerco di spiegarmi meglio!Grazie per la condivisione A presto
Gepostet von Gianluca Mandas – Vice Sindaco Assemini am Samstag, 21. März 2020
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Cagliari, Marco Altea lancia Whable: così vivere la città senza barriere diventa possibile

Restituire alle persone con disabilità la possibilità di vivere la propria città senza barriere. È questo l’obiettivo di Whable, piattaforma ideata da Marco Altea, 46 anni, che convive da oltre venticinque anni con la sclerosi multipla e da circa tre si muove in sedia a rotelle.
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Restituire alle persone con disabilità la possibilità di vivere la propria città senza barriere. È questo l’obiettivo di Whable, piattaforma ideata da Marco Altea, 46 anni, che convive da oltre venticinque anni con la sclerosi multipla e da circa tre si muove in sedia a rotelle.
L’idea è nata da un’esperienza personale: dopo la pandemia, Marco si è trovato davanti a marciapiedi impraticabili, gradini all’ingresso dei locali, bagni inaccessibili e parcheggi spesso occupati. È in quel momento che ha compreso come la disabilità non sia solo una condizione fisica, ma anche il risultato di un ambiente che non accoglie.
Da questa consapevolezza è nato Whable, inizialmente pensato come una lista di locali e parcheggi accessibili, poi evoluto in una piattaforma integrata che punta a creare una vera comunità. Non si tratta solo di segnalare luoghi accessibili, ma di favorire la partecipazione sociale e la condivisione di esperienze, abbattendo tre barriere principali: quella informativa, quella fisica e quella relazionale.
La piattaforma offre una mappa dei luoghi accessibili, aggiornata direttamente dalle persone con disabilità, i cosiddetti “Whablers”, garantendo informazioni affidabili e verificate sul campo. I locali vengono premiati con i bollini Whable, assegnati da chi li ha visitati e testati, certificandone la reale accessibilità. Oltre alla mappa, la piattaforma include “Angels on Demand”, un servizio per prenotare accompagnatori qualificati, e una community interattiva, dove condividere esperienze, suggerimenti e momenti di vita sociale, creando relazioni e riducendo l’isolamento.
Attualmente Whable è in fase di sviluppo e funziona come Web App, accessibile senza download per garantire facilità di utilizzo. Il lancio ufficiale della piattaforma è previsto per la Primavera 2026, quando sarà completa e ricca di contenuti pensati per un’esperienza utente completa e inclusiva.
In vista del lancio, Marco ha aperto una fase di Beta Test: «Non vogliamo costruire il servizio per le persone con disabilità, ma con loro», sottolinea. Si cercano persone con disabilità motoria e utilizzatori di sedia a rotelle interessati a testare la piattaforma in anteprima, mappare i primi luoghi e fornire feedback. L’obiettivo è creare un progetto partecipativo, dove la community contribuisce attivamente a rendere Whable più utile, inclusiva e vicina alle reali esigenze degli utenti.
Whable è quindi molto più di una piattaforma: è uno spazio condiviso, creato da persone con disabilità per persone con disabilità, dove le informazioni sono affidabili, le esperienze vengono raccontate e le relazioni costruite. Un progetto che dimostra come l’inclusione passi anche dalla collaborazione, dalla condivisione e dal coinvolgimento diretto della comunità.
Contatti
Marco Altea – Fondatore & CEO
Email: [email protected]
Sito Web: www.whable.it
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